Articoli correlati
Banca della Terra di Sicilia: ora è realtà
18/01/2014 | ATTUALITÀ
18/01/2014 | ATTUALITÀ
6446 Lettori unici | Commenti 3
E’ arrivato giovedì 10 gennaio il voto più atteso dai tanti giovani siciliani che aspirano ad aprire una nuova impresa agricola in Sicilia e che finora hanno dovuto rinunciare per l‘impossibilità di trovare terreni a buon mercato. L’Ars ha infatti votato l’istituzione della Banca della Terra di Sicilia. Cos’è e come funziona. La Banca della Terra di Sicilia può essere considerato lo strumento attuativo in base a quanto previsto dalla Legge 4 agosto 1978, n. 440 (G.U. n. 227 del 16/08/1978) "Norme per l'utilizzazione delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate" e dall’art. 4 – quinquies (Affitto di beni agricoli di proprietà dello Stato e degli enti pubblici) del D.L. Luglio 2009 n°78, convertito in legge il 3 agosto 2009 n°102 nel quale si legge testualmente che “al fine di favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo dell'imprenditorialità agricola giovanile anche attraverso interventi di ricomposizione fondiaria l'Agenzia del demanio, d'intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, individua i beni liberi di proprietà dello Stato aventi destinazione agricola non utilizzabili per altri fini istituzionali, che possono essere ceduti in affitto. L'Agenzia del Demanio cede in affitto tali beni a giovani imprenditori agricoli [omissis…]. Gli enti pubblici statali possono cedere in affitto beni aventi destinazione agricola di cui siano proprietari, previa autorizzazione dell'amministrazione vigilante. Anche le regioni possono impiegare con le modalità di cui al presente articolo i beni di loro proprietà aventi destinazione agricola”. L’articolo riportato definisce le linee di intervento di questo nuovo importante strumento. Si tratterà quindi di un albo in cui verranno iscritti tutti i terreni di proprietà pubblica e/o privata incolti e/o abbandonati, nonché al fine di favorire il ricambio generazionale nel comparto agricolo al fine di rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali. Adesso il Governo regionale ha 60 giorni per approvare, su proposta dell’assessorato all’Agricoltura, il regolamento che definisce i canoni concessori nonché le modalità e le procedure per la concessione dei beni inseriti nella Banca della Terra di Sicilia a favore di imprenditori agricoli e giovani, che intendano in forma singola o associata valorizzarli attraverso progetti di sviluppo innovativi, anche di carattere sociale.
Sul voto di ieri ha espresso enorme soddisfazione il responsabile per le politiche agricole ed alimentari dei giovani Udc Sicilia Carmelo Cutrufello: “Avevamo presentato una proposta simile all’assessore regionale alle Risorse Agricole e Alimentari Dario Cartabellotta ed al Presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone nell’aprile dell’anno scorso, coscienti che non c’erano i tempi tecnici per l’inserimento nella vecchia finanziaria. Ad otto mesi di distanza possiamo cantare vittoria e festeggiare un risultato eccezionale. Dopo il voto definitivo sulla Finanziaria – continua Cutrufello - monitoreremo l’iter del decreto attuativo e premeremo per un’attuazione celere e sistematica di questo dispositivo di legge. Vorrei ringraziare per questo risultato il ministro Gianpiero D’Alia, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e la sua segreteria tecnica nella persona di Nico Pandolfino e l’assessore Dario Cartabellotta, che hanno investito il loro tempo e la loro attenzione su questo tema tanto caro a noi giovani. Inoltre – conclude Cutrufello - occorre sottolineare il contributo di quanti hanno collaborato nella stesura del nostro testo, ovvero Alessio Calderone, Matteo Francilia e Michael Urso, i quali hanno permesso di completare al meglio il lavoro e di sottoporlo in sede istituzionale in modo evidentemente proficuo”.