Martedì 03 Dicembre 2024
I contenuti della Pronuncia specifica. Il sindaco minimizza e ringrazia gli Uffici


Bilanci comunali Santa Teresa, ecco le altre criticità e i richiami della Corte dei conti

di Andrea Rifatto | 16/04/2023 | ATTUALITÀ

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La responsabile Gambadoro e il sindaco Lo Giudice

Oltre la modesta capacità di riscossione dei tributi e l’incremento dei residui attivi e passivi, che abbiamo analizzato ieri, la Corte dei conti ha rilevato altre criticità nei confronti del Comune di Santa Teresa di Riva, messe nere su bianco nella Pronuncia specifica basata sull’analisi dei rendiconti 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 e del bilancio di previsione 2021-2023. Il sindaco Danilo Lo Giudice sostiene che “nessuna criticità è stata evidenziata se non la necessità per il futuro di migliorare la capacità di riscossione dei tributi che ovviamente potrebbe incidere sugli equilibri di bilancio, da qui l’azione che abbiamo già avviato con l’Ufficio unico delle Entrate al fine di migliorare le procedure di riscossione”, rivolgendo un ringraziamento “a tutto l’Ufficio di Ragioneria, al segretario e in modo particolare a chi ha seguito i conti ovvero la nostra ragioniera Rosaria Gambadoro”. Dalla deliberazione 108/2023 però emerge che seppur giudicate non gravi, tanto che il controllo ha avuto esiti sostanzialmente positivi, sono presenti diverse criticità sulle quali l’Amministrazione è stata richiamata ad adottare i correttivi. La prima è il ritardo nell’approvazione dei bilanci (tutti escluso il Previsionale 2021-2023) rispetto ai termini di legge non derogabili: sul punto la Corte ha imposto al Comune “di organizzarsi adeguatamente a regime per ottemperarvi compiutamente”, sottolineando che “tali ritardi pregiudicano il fisiologico sviluppo del ciclo di bilancio, non rendono tempestive le attività di programmazione, gestione e rendicontazione, impediscono le eventuali azioni correttive in corso di esercizio, svuotando di significato la funzione tipica del bilancio di previsione e ritardando conseguentemente le verifiche finanziarie demandate alla Corte in sede di controllo”. La Sezione conferma quindi il rilievo critico, invitando l’Ente “a superare questa illegittima prassi, che manifesta una criticità organizzativa di non scarsa rilevanza per le conseguenze negative sulla corretta gestione amministrativa e contabile del Comune”. La Corte dei conti ha disposto che copia della pronuncia specifica sia trasmessa al Consiglio Comunale (per il tramite del suo presidente), al sindaco e all’Organo di revisione.

Fondo contenzioso
Un altro focus è stato aperto sul Fondo contenzioso, sul quale i giudici contabili contestano la non completa correttezza dei criteri di calcolo: alla richiesta di chiarimenti del magistrato istruttore, il Comune ha trasmesso una relazione esplicativa del contenzioso pendente per il 2021 e ha ribadito che l’indicazione delle somme da accantonare è meramente presuntiva e tiene conto di ciò che è stato comunicato dai legali di fiducia, attestandosi sulle percentuali con indici di rischio minimi. Dai dati emergono 26 procedimenti pendenti davanti a Tribunale civile, Tribunale del Lavoro, Corte d’appello, Cassazione, Tar, Cga e Commissione tributaria, con un totale accantonato di 241.967 euro. “Sebbene l’Ente abbia accantonato una cifra superiore rispetto all’importo del resoconto (220.510 euro, ndc) - scrive la Corte - il Collegio ritiene che la relazione non rifletta compiutamente l’obiettivo della determinazione del Fondo, in quanto la mancata definizione delle somme da accantonare in alcune cause non riflette il carattere prudenziale che necessita per tutelare il Comune da eventuali rischi da soccombenze”. È stata rilevata, infatti, “la presenza di giudizi per i quali non viene indicato il petitum (la somma richiesta) e non viene di conseguenza accantonata alcuna somma, nonché l’assenza di valutazioni su alcuni giudizi”. Gli organi interni e l’organo di revisione sono stati quindi invitati a curare con particolare attenzione la quantificazione del rischio di soccombenza per tutti i giudizi.

Parametri deficitari
In merito alla situazione di deficitarietà strutturale, è stato rilevato il superamento di valori limite di deficitarietà in tutti gli esercizi in quanto il Comune di Santa Teresa di Riva non ha rispettato alcuni parametri. E precisamente nel 2017 volume dei residui attivi di nuova formazione, provenienti dalla gestione di competenza e relativi ai titoli I e III, superiore al 42% dei valori di accertamento delle entrate dei medesimi titoli I e III; volume dei residui attivi provenienti dalla gestione dei residui relativi ai titoli I e III, superiore al 65% dei valori di accertamento delle entrate dei medesimi titoli I e III e volume dei residui passivi complessivi, provenienti dal titolo I, superiore al 40 per cento degli impegni della medesima spesa corrente; per l’esercizio 2018 anticipazioni chiuse solo contabilmente maggiori di zero (indicatore 3.2); debiti riconosciuti e finanziati maggiore dell’1% (indicatore 13.1); debiti in corso di riconoscimento (indicatore 13.2) più debiti riconosciuti e in corso di finanziamento (indicatore 13.3) maggiore dello 0,6%; nel 2019 i parametri non rispettati sono due: debiti riconosciuti e finanziati maggiore dell’1% (indicatore 13.1) e l’indicatore concernente l'effettiva capacità di riscossione (riferito al totale delle entrate) minore del 47%. Negli esercizi 2020 e 2021 si riscontra un miglioramento in quanto non viene rispettato il solo parametro relativo all’indicatore concernente l'effettiva capacità di riscossione (riferito al totale delle entrate) minore del 47%.  

Tempestività dei pagamenti
Il Collegio ha osservato che l’ente ha adottato le misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti, anche in relazione all’obbligo previsto dall’articolo 183, comma 8 del Tuel. Dagli indicatori annuali di tempestività dei pagamenti che nell’esercizio 2021 l’indicatore annuale è stato di 54,77 giorni, in netto aumento rispetto agli anni precedenti: nel 2017 era infatti di 40,86 giorni, nel 2018 di 44,22 giorni, nel 2019 di 39,84 giorni e nel 2020 di 39,95 giorni.


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