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Campagna unicef “Io come tu. Mai nemici per la pelle”
di Andrea Rifatto | 25/06/2013 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/06/2013 | ATTUALITÀ
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Il percorso culturale e legislativo in materia di acquisizione del diritto di cittadinanza attraverso il regime dello ius soli incontra ancora difficoltà: già alcuni anni fa il Presidente della Repubblica ha augurato che il Parlamento possa affrontare la questione della cittadinanza dei bambini nati in Italia da immigrati stranieri al più presto, perche negarla è una autentica follia e assurdità.
Per questo l’Unicef Italia ha avviato la campagna “Io come tu. Mai nemici per la pelle”, campagna per l’affermazione dell’uguaglianza dei diritti e l’eliminazione delle discriminazioni per tutti i bambini e gli adolescenti a partire da quelli di origine straniera che, a diverso titolo, vivono, crescono, studiano, in Italia.
In Italia, il diffondersi di comportamenti discriminatori nei confronti di bambini e adolescenti di origine straniera, presenti a vario titolo sul territorio nazionale, sta comportando un grave rischio di esclusione sociale. La situazione è ancor più paradossale per le seconde generazioni, ovvero i figli nati e/o cresciuti in Italia da genitori immigrati, i quali hanno sviluppato un senso di appartenenza nei confronti del Paese in cui sono nati e/o cresciuti (per averci vissuto, studiato, lavorato, ecc.) e hanno diritto a che questa loro condizione sia disciplinata in maniera adeguata affinché questo sentimento di appartenenza sia tradotto in diritti giuridicamente esigibili.
All’iniziativa dell’Unicef hanno già aderito circa 600 comuni italiani: domenica 23 giugno il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, accompagnata dal sindaco di Torino, Piero Fassino, e dal presidente dell’Unicef Italia, Giacomo Guerrera, ha partecipato alla consegna dell'attestato di cittadinanza civica ai bambini nati a Torino da genitori stranieri negli ultimi sei mesi. Un gesto privo di significato legale, ma dal "forte valore simbolico", come l'ha definito il sindaco Piero Fassino, perché si arrivi a una legge che riconosca la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri nati e cresciuti in Italia. Il ministro Kyenge ha dichiarato che è un tema che parte dal basso, dal territorio: non è più il momento della contrapposizione, della guerra dei poveri, del muro contro muro. La cittadinanza serve per costruire un'Italia migliore, le culture si devono mescolare. Bisogna cominciare a progettare un pezzo dell'Italia del futuro: sono ormai circa 1 milione i bambini nati da genitori stranieri nel nostro paese, devono farci riflettere al di fuori delle appartenenze politiche. Se non diamo opportunità a questi bambini perdiamo opportunità, perdiamo cervelli.
Anche il Comune di Santa Teresa di Riva ha aderito nei mesi scorsi all’iniziativa: il Consiglio comunale infatti nella seduta del 23 novembre scorso ha approvato all’unanimità la proposta di concedere la cittadinanza onoraria a tutti i minori nati in Italia da genitori stranieri residenti nel comune jonico, ma ancora non vi è stata la cerimonia pubblica per ufficializzare l’iniziativa.