Giovedì 21 Novembre 2024
Norma prevista dalla Legge di Stabilità per ridurre il sommerso. Ma non tutti sono pronti


Canone d'affitto: stop al contante

di Andrea Rifatto | 03/01/2014 | ATTUALITÀ

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Esclusi dalla norma gli alloggi di edilizia residenziale pubblica

Dal primo gennaio di quest'anno finiscono nel mirino del fisco, secondo quanto prevede la Legge di Stabilità 2014, coloro che vivono in affitto e i proprietari che mettono le loro case sul mercato delle locazioni. Non si potrà infatti più pagare il canone in contanti, ma solo tramite forme che ne escludano l’uso. Una novità destinata ad assestare qualche colpo alla piaga dell’evasione fiscale: si calcola infatti che ogni anno vengano sottratti all’economia ufficiale circa 150 miliardi di euro. Chi utilizzerà contanti rischierà pesanti sanzioni. L'obbligo riguarda a 360 gradi tutte le proprietà che vengono date in affitto, quindi anche le abitazioni turistiche e le case dove vivono studenti universitari, vale a dire tutte quelle locazioni che sono considerate transitorie. L'emendamento è stato presentato da Marco Causi, capogruppo Pd in commissione Finanze, Laura Braga, neo responsabile ambiente del Pd, e Davide Baruffi, e ha ricevuto il parere positivo del relatore, Maino Marchi (Pd) e del Governo. «I pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative - si legge nel testo - fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, devono essere corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l'importo, in forme e modalità che escludano l'uso del contante e ne assicurino la tracciabilità anche ai fini della asseverazione dei patti contrattuali per l'ottenimento delle agevolazioni e detrazioni fiscali da parte del locatore e del conduttore». Lo stesso emendamento affida poi ai Comuni, in funzione di contrasto all'evasione fiscale nel settore delle locazioni abitative, attività di «monitoraggio» anche utilizzando «quanto previsto in materia di registro di anagrafe condominiale e civile» Possono essere utilizzati dunque bonifici, assegni o pagamenti tramite bancomat. Il nuovo obbligo prevale sulla soglia di tracciabilità (1000 euro). Visto l’obiettivo di sconfiggere il sommerso, la norma è stata accolta positivamente dalle associazioni di categoria del settore edile e dalle associazioni dei proprietari. Ma non è tutto oro quello che luccica: una discreta porzione di popolazione che vive in affitto non ha un conto corrente e non è dotata di carte bancomat o assegni. Al momento non si capisce come queste categorie potranno rispettare il nuovo adempimento. Provvedimento positivo invece soprattutto per gli affitti studenteschi, dove dilaga il sommerso, soprattutto nei casi di studenti fuori sede. 

Più informazioni: affitti  legge di stabilità  


COMMENTI

GRAZIA PISEGNA | il 06/01/2014 alle 08:01:02

Credo sia tutto sommato una norma giusta, ma per chi evade le tasse. Per chi non le evade non si vede la necessità di complicare la sua vita. Per es. i pensionati, i ragazzi che studiano e quanti altri non abbiano un conto per ovvie ragioni di mancanza di entrate.

Maria Russo | il 09/01/2014 alle 12:12:11

Non riesco a capire come si deve comportare il proprietario rispetto ad un inquilino che non ha un conto corrente. Cosa dovrà fare rifiutare il pagamento in contanti? E' assurda questa disposizione, bisogna prevedere una soglia minima. Chi paga un fitto basso probabilmente non arriva alla fine del mese e non può permettersi un conto corrente.

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