Cantiere ferrovia, c'è una soluzione contro il caos viario: sindaci e prefetta in pressing
di Andrea Rifatto | 15/07/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/07/2023 | ATTUALITÀ
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L'incontro in Prefettura a Messina
“I numeri venuti fuori sono spaventosi, se non si dovesse trovare una soluzione sarà il disastro per i comuni jonici”. Non è uscito pienamente soddisfatto dal Palazzo di Governo il sindaco di Roccalumera, Giuseppe Lombardo, dopo il vertice convocato dalla prefetta Cosima Di Stani per condividere ed esaminare gli aspetti legati alla viabilità nei centri interessati dai lavori per la realizzazione del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. A lanciare l’allarme e chiedere un incontro è stato nei giorni scorsi proprio Lombardo, non appena scoperto che dalla prossima primavera partiranno gli scavi per la galleria Sciglio, che collegherà Savoca con Nizza di Sicilia, con il passaggio di centinaia di mezzi pesanti anche sul lungomare di Roccalumera. A gestire l’interlocuzione è adesso la prefetta, che alla riunione ha voluto il Commissario straordinario del Governo per gli interventi infrastrutturali complessi, l’ingegnere Filippo Palazzo, oltre a sindaci e amministratori comunali di Alì, Alì Terme, Fiumedinisi, Furci Siculo, Itala, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Scaletta Zanclea, Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo, il direttore generale del Comune di Messina, rappresentanti di Città metropolitana, Anas e Cas, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, il comandante della Polizia stradale, i responsabili di Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e il direttore tecnico di Webuild. Palazzo ha subito anticipato che il progetto prevede che i mezzi si muovano lungo la strada litoranea attraversando i comuni costieri ed Rfi, consapevole dell’impatto le attività di cantiere avranno sui territori, ha dato atto dei contatti avviati con i sindaci per intercettare soluzioni compensative legate alle differenti esigenze e opportunità di ciascun territorio. Ma la soluzione prospettata per evitare di intasare per anni le strade cittadine è sola una: realizzare due rampe di collegamento con l’A18 a Nizza di Sicilia e Sant’Alessio Siculo. Il Commissario del Governo ha avviato le interlocuzioni con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per ottenere le autorizzazioni per gli svincoli autostradali di cantiere, ma gli esiti e i tempi sono incerti. “L’autorizzazione era stata chiesta già due anni fa e adesso verrà reiterata, accompagnata da una nota della prefetta - commenta Lombardo - che ha compreso l’impatto del cantiere sui comuni. Roccalumera e Nizza di Sicilia avrebbero 320 passaggi di camion al giorno, ma con le rampe A18 si scenderebbe a 40 e la situazione sarebbe gestibile, tra Sant’Alessio Siculo e Furci Siculo 120-140 passaggi al giorno, Alì Terme 100-120 al giorno. Dalla nostra parte abbiamo ora la prefetta e bisognerà iniziare la battaglia con il Mit, perchè per noi non c’è un piano B. Fermare 320 mezzi, anche con un’ordinanza, non sarebbe facile”. A Sant'Alessio Siculo è previsto il passaggio 40-60 camion al giorno quando partirà il ripascimento della spiaggia e si stanno studiando soluzioni per evitare il transito nel centro abitato. Il sindaco di Roccalumera ha annunciato per lunedì un Consiglio comunale sulla vicenda, convocato per le ore 19 in seduta straordinaria e urgente con all'ordine del giorno gli esiti dell'incontro in Prefettura. I sindaci, nel ringraziare la prefetta per aver organizzato l’incontro, hanno ribadito il valore strategico dell’infrastruttura, ma hanno contestualmente esposto le specifiche criticità dei loro territori, che verrebbero appesantiti dal previsto passaggio di mezzi pesanti lungo le vie principali per un lasso di tempo protratto negli anni, e si sono impegnati ad attivare idonee iniziative di viabilità sui rispettivi comuni di competenza. Nel vagliare le possibili azioni di mitigazione del disagio, la prefetta ha invitato inoltre a tener conto anche delle esigenze legate agli interventi di protezione civile, cui deve essere assicurato un pronto accesso a territori che spesso subiscono eventi derivanti dal precario contesto idrogeologico: “La consapevolezza di lavorare tutti per uno stesso obiettivo, quale è la realizzazione dell’opera in argomento, necessaria per lo sviluppo del territorio, e l’attenzione alla qualità di vita di ciascun singolo cittadino – ha concluso Di Stani - deve spingere tutti gli attori coinvolti a condividere soluzioni e compromessi”.