Giovedì 21 Novembre 2024
Ordinanza per alimentare i serbatoi comunali. Vietato l'utilizzo improprio


Carenza di acqua a S. Teresa, il Comune la acquista dai privati

di Andrea Rifatto | 07/07/2016 | ATTUALITÀ

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Consumi in aumento anche per le docce in spiaggia

Carenza di acqua potabile nel territorio di S. Teresa di Riva. Nel corso dell’ultima settimana, complice anche l’aumento della popolazione residente con l’arrivo dei vacanzieri, è stata infatti rilevata una sensibile riduzione delle riserve idriche sotterranee, con abbassamenti delle falde e la conseguente diminuzione delle portate utilizzabili delle sorgenti e dei pozzi che alimentano il serbatoio d’accumulo dell’acquedotto comunale. Ciò ha portato il vicesindaco Danilo Lo Giudice a firmare un’ordinanza che dispone l’acquisto del prezioso liquido dal Consorzio idrico Landro-Casalotto, dal cui pozzo, che ricade nelle immediate vicinanze del serbatoio comunale, l’acqua verrà prelevata in modo da soddisfare i fabbisogni della cittadinanza ed evitare disagi di natura igienico-sanitaria. Il vicesindaco ha ordinato al presidente del Consorzio di provvedere immediatamente ad immettere l’acqua prelevata dal pozzo all’interno dei limitrofi serbatoi comunali, mentre il fontaniere comunale avrà il compito di conteggiare le ore e la quantità di acqua immessa consegnando i resoconti al direttore dell’Area Pianificazione e Gestione del Territorio per il calcolo della spesa.

Un provvedimento divenuto ormai di routine nel periodo estivo, quando le portate dei pozzi non riescono a soddisfare tutte le esigenze del territorio santateresino: “Spero sia l'ultima volta che firmo un'ordinanza di questo tipo – evidenzia Lo Giudice – in quanto oggi, con la trivellazione di due nuovi pozzi, siamo riusciti a creare tutte le condizioni per evitare tutto ciò. Per quanto riguarda le nuove risorse idriche trovate, stiamo proseguendo l'iter burocratico previsto prima della relativa immissione nella rete comunale”. Il vicesindaco di S. Teresa ha voluto anche rassicurare sulla potabilità dell’acqua acquistata dai privati: “L’acqua viene indirizzata nel nostro serbatoio e successivamente sottoposta a interventi di disinfezione mediante cloratura prima di essere immessa nella rete di distribuzione”. Nel 2015, l’ordinanza con la quale venne chiesto “soccorso” al Consorzio idrico Landro-Casalotto venne firmata il 3 agosto e il Comune acquistò acqua per 261 ore, al costo di 36 euro l'ora, con una spesa totale di 10mila 368 euro.

Proprio per evitare crisi idriche, nei giorni lo stesso Danilo Lo Giudice ha firmato un’altra ordinanza con la quale ha vietato l’uso dell’acqua proveniente dal civico acquedotto, fino al prossimo 15 ottobre, per l’annaffiatura di orti e giardini privati, irrigazione dei campi, lavaggio di autovetture (anche da fontane pubbliche), lavaggio di aree e spazi privati e ogni altro utilizzo improprio e diverso dalle normali necessità domestiche e produttive. Il divieto non riguarda invece l’acqua prelevata dai pozzi privati, quella utilizzata dai gestori degli impianti di autolavaggio, per uso zootecnico, industriale, artigianale e per le attività autorizzate. Per i trasgressori sono previste multe da 25 a 500 euro, anche se in realtà i controlli sono molto rari e risulta difficile poter verificare il rispetto dell’ordinanza su tutto il territorio comunale. Lo stesso Ente potrebbe poi valutare di riattivare alcuni pozzi comunali in disuso, come quello di piazza Borgo Marino, per irrigare spazi verdi e aiuole e per mantenere in funzione le docce installate sull’arenile, che contribuiscono a far aumentare i consumi e ridurre le riserve.


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