Giovedì 21 Novembre 2024
Ordinanze del sindaco per la stagione estiva, in attesa dei nuovi pozzi comunali


Carenza di acqua a S. Teresa, il Comune vieta gli usi impropri e la acquista dai privati

di Andrea Rifatto | 26/06/2017 | ATTUALITÀ

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Consumi in aumento anche per le docce in spiaggia

Si sono resi necessari anche quest’anno i provvedimenti del sindaco di S. Teresa di Riva per far fronte alla carenza idrica dovuta alla riduzione della portata dei pozzi che alimentano i serbatoi d’accumulo in concomitanza con l’arrivo della stagione estiva e al rilevante incremento del normale consumo di acqua per l'aumento della popolazione. Il primo cittadino Danilo Lo Giudice ha infatti firmato due ordinanze per vietare l’uso improprio del prezioso liquido proveniente dal civico acquedotto, al fine di imporre il rigoroso contenimento del consumo dell’acqua e la sua limitazione agli usi consentiti dalle condizioni generali e speciali dei contratti di somministrazione, e ha disposto l’approvvigionamento idrico da un pozzo privato per soddisfare le esigenze della cittadinanza.

Nel primo caso è stato vietato di utilizzare l’acqua potabile della rete idrica comunale per l’annaffiatura orti e giardini privati; l’irrigazione dei campi; il lavaggio delle autovetture e simili anche da fontane pubbliche; il lavaggio di spazi e aree private; il riempimento di vasche e piscine private anche da fontane pubbliche; il manovrare le saracinesche installate sulla rete degli acquedotti e sulle fontane pubbliche e ogni altro utilizzo improprio e diverso dalle normali necessità domestiche e produttive. Il provvedimento non riguarda invece l’acqua prelevata da pozzi privati, quella utilizzata dai gestori degli impianti di autolavaggio, quella per usi zootecnici, industriali ed artigianali e per le attività autorizzate. Sono esclusi, altresì, gli innaffiamenti dei campi da calcio a manto erboso e i parchi pubblici, qualora l’organizzazione ne consenta l’innaffiamento notturno. Agli agenti di Polizia municipale e delle Forze dell’ordine è stato dato ordine di vigilare affinché venga rispettata l’ordinanza, la cui inosservanza prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro, fatte salve più gravi sanzioni di carattere penale che potranno essere riscontrate nel corso delle verifiche. 

Oggi è stato invece firmato un provvedimento con il quale il sindaco Lo Giudice, al fine di evitare disagio alle popolazioni e inconvenienti per la sanità e l’igiene pubblica, ha ordinato al Consorzio irriguo Landro-Casalotto di immettere immediatamente l’acqua prelevata dal pozzo del consorzio all’interno dei limitrofi serbatoi comunali. Spetterà al fontaniere comunale conteggiare le ore e la quantità di acqua che verrà immessa in modo che l’Ufficio tecnico possa poi calcolare la spesa. Lo scorso il Comune versò al Consorzio Landro-Casalotto la somma di 36mila euro (nel 2015 la spesa fu di 10mila euro). “Spero sia l'ultima volta che firmo un'ordinanza di questo tipo – disse nel 2016 Lo Giudice da vicesindaco – in quanto con la trivellazione di due nuovi pozzi siamo riusciti a creare le condizioni per evitare tutto ciò”. Ma l'iter burocratico per arrivare all’immissione dell’acqua nella rete comunale si è rivelato evidentemente più lungo del previsto e per garantire tutti i servizi, come ad esempio le docce in spiaggia, si è reso necessario anche quest'anno il ricorso ai privati. 


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