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Una casa dell'acqua in ogni comune
29/08/2013 | ATTUALITÀ
29/08/2013 | ATTUALITÀ
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Portare in terra di Sicilia il modello lombardo in tema di acqua potabile pubblica: è questo l’intento del gruppo giovanile Udc del Collegio di Taormina, coordinato da Carmelo Cutrufello, che con una nota ai propri rappresentanti sul territorio ha chiesto loro di intervenire sull’Ato3 Messina per la realizzazione di un piano territoriale a favore dei comuni afferenti. L’Ato3 Messina, secondo Cutrufello, è il soggetto idoneo a realizzare l’intervento poiché è competente per materia e dispone delle risorse economiche necessarie a portare a termine il progetto. Secondo Cutrufello, l’Ato Idrico dovrebbe predisporre un progetto dettagliato con cui prevedere per ogni centro abitato della provincia di Messina l’installazione di una casa dell’acqua ogni 3000 abitanti. L’acqua dovrebbe essere fornita ai cittadini gratuitamente per un quantitativo minimo di 100 litri a famiglia e successivamente pagata 5 centesimi al litro se naturale o 7 centesimi se frizzante. “Il nostro intento – ha dichiarato Carmelo Cutrufello – è quello di garantire alle famiglie del messinese l’accesso gratuito all’acqua pubblica, riducendo il consumo di plastica e i costi di trasporto delle merci. Attraverso questo percorso amministrativo vorremmo poi evitare il ‘fai da te’ delle singole amministrazioni e snellire l’iter burocratico per l’installazione: recentemente infatti il Comune di Santa Teresa di Riva ha dovuto ritirare la delibera per la realizzazione di un impianto simile perché aveva proceduto senza gara d’appalto. Grazie all’intervento dell’Ato Idrico invece non sarà necessario alcun bando pubblico, ciascun comune provvederà a fornire l’energia elettrica ed i cittadini residenti non dovranno pagare nulla in più per avere un prodotto già di loro proprietà. Le qualità organolettiche dell’acqua – continua Cutrufello – saranno garantite dai controlli a monte realizzati dall’Asp e dal trattamento antibatterico ad ultravioletti che le strutture operano in loco. Per i più esigenti, inoltre, sarà possibile avere sia acqua naturale che minerale. Il modello gestionale a cui noi ci rifacciamo è quello della CAP Holding, società consortile degli enti locali lombardi, che ha installato oltre 280 punti di approvvigionamento nei comuni di sua pertinenza. Affidare la gestione di tali centri ai privati, a nostro modo di vedere, significa solo caricare il costo dell’operazione sui cittadini e mettere a rischio l’erogazione di acqua di qualità. Il nostro augurio – ha concluso Cutrufello – è che l’Ato Idrico recepisca questa nostra iniziativa e possa procedere in tempi brevi alla sua realizzazione”.