Casalvecchio, Comune perde causa: a due dipendenti spettano 112mila euro
di Andrea Rifatto | 11/01/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/01/2018 | ATTUALITÀ
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Il municipio di Casalvecchio
Il Comune di Casalvecchio Siculo dovrà versare 112mila euro a due dipendenti comunali che hanno vinto una causa dinanzi al Tribunale del Lavoro per il riconoscimento delle categorie e dei livelli retributivi loro spettanti. La parola fine alla querelle giudiziaria è stata messa dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Marco Saetti, con la firma di una transazione in seguito all’insediamento, lo scorso giugno, del commissario ad acta Giuseppe Manfrè, inviato dalla Prefettura di Messina con il compito di dare esecuzione a una sentenza del Tar di Catania del 12 gennaio 2016, che ha condannato il Comune di Casalvecchio a dare piena esecuzione a quanto già stabilito nel 2103 dalla sentenza del Tribunale del Lavoro di Messina. Alle due dipendenti comunali in questione, Diana Giuseppa Saccà (già collocata in pensione) e Augusta Garufi, andrà complessivamente la somma di 111mila 990 euro per differenza retributiva, di cui 35mila 515 alla prima e 76mila 475 euro alla seconda. Altri 7mila 520 euro saranno invece versati al loro legale, l’avvocato Giuseppe Tribulato. Il Comune era difeso dall’avvocato Giovanni Miasi. Le due dipendenti si sono rivolte al Tribunale del Lavoro chiedendo che venisse riconosciuta la posizione lavorativa effettivamente ricoperta negli anni, a differenza di quanto aveva invece fatto l’Ente. Il Tribunale del Lavoro ha dato loro ragione e ha condannato il Comune ad accogliere le domande, riconoscendo il diritto delle due a essere inquadrate nella VII qualifica a decorrere dall’1 luglio 1999 e nella categoria D dall’1 aprile 1999, a ricoprire le posizioni economiche D1, alla corresponsione delle relative differenze retributive dal 28 febbraio 2002 oltre interessi legali e alla regolarizzazione delle posizioni previdenziale e assicurative. Il commissario prefettizio ha provveduto a inquadrarle nella categoria D2-D3 dall’1 aprile 1999, nella categoria D4 dall’1 gennaio 2000 e nella categoria D5 dall’1 gennaio 2006. Diana Saccà, a cui spettavano complessivamente 42mila 083 euro, ha rinunciato alla quota interessi pari a 6mila 568 euro e percepirà 35mila 515 euro; Augusta Garufi, a cui spettavano 84mila 259 euro, ha rinunciato a interessi per 7mila 784 euro e riceverà 76mila 475 euro. Ad entrambe andranno inoltre gli oneri previdenziali e contributivi a carico dell’Amministrazione. Il sindaco ha comunicato al commissario di aver reperito una risorsa finanziaria straordinaria non prevista in bilancio con la quale far fronte al pagamento di una parte di quanto dovuto, previa approvazione di apposita transazione, accettata e firmata dalle dipendenti, dal loro legale e dal sindaco. La transazione ha previsto il pagamento di 60mila euro entro il 31 dicembre 2017 (40mila Garufi e 20mila Saccà), 25mila entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio 2018 e comunque entro il 31 dicembre 2018 (17mila Garufi e 8mila Saccà), 26mila 990 euro entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio 2019 e comunque entro il 31 dicembre 2019 (19mila 475 Garufi e 7mila 515 Saccà). Il pagamento delle spese legali, pari a 7mila 520 euro, avverrà entro il mese di maggio 2018 su presentazione di fattura da parte dell’avvocato Tribulato. La rinuncia agli interessi è correlata al rispetto dei termini dell’accordo da parte del Comune in merito alle scadenze nei pagamenti e pertanto perderà efficacia qualora le stesse non venissero rispettate.