Giovedì 21 Novembre 2024
Conclusi i festeggiamenti per il patrono del borgo con tanti momenti di fede e svago


Casalvecchio, grande concorso di popolo per Sant'Onofrio tra culto, storia e tradizioni

20/09/2023 | ATTUALITÀ

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Tanti fedeli durante la settimana delle celebrazioni

Grande concorso di popolo a Casalvecchio Siculo per i festeggiamenti in onore di Sant’Onofrio, patrono del paese, che si sono svolti nel centro collinare nei giorni scorsi secondo il programma stilato dal parroco, don Alessandro Malaponte, e dal Comitato festa. I festeggiamenti hanno avuto inizio con la processione delle sacre reliquie del Santo verso il cimitero, dov’è stata celebrata la santa messa in suffragio di tutti i defunti. Al rientro in chiesa Madre ha avuto luogo la caratteristica discesa del cinquecentesco simulacro ligneo di Sant’Onofrio dal tronetto dell’altare maggiore, per essere esposto alla venerazione dei fedeli. Durante la settimana, ogni sera, per la preghiera della novena si sono radunati in chiesa Madre numerosi devoti, che hanno partecipato alle celebrazioni eucaristiche presiedute da sacerdoti provenienti dal nostro vicariato e anche da fuori zona. Il venerdì prima della festa ha avuto luogo la processione del mezzo busto ligneo, che attraversando le strade strette e impervie della parte sud del borgo collinare, ha raggiunto la contrada Pestarriu dove, secondo la tradizione, la peste del 1743 si fermò, risparmiando la vita dei casalvetini. Qui venne costruita un’edicola votiva a perenne ricordo del miracolo, dove ogni anno, in questo giorno, si celebra la messa. Al termine della processione, giunti in chiesa Madre, ha avuto luogo il momento più suggestivo e significativo della festa settembrina: il simulacro ligneo è stato posto davanti la cappella che custodisce tutto l’anno la statua argentea del santo patrono, la quale, dopo la lettura del testo commemorativo del miracolo della peste, è stata svelata tra le acclamazioni dei fedeli, in un clima di commozione generale. Questo “passaggio” dalla statua lignea, che è stata intanto riposta sul tronetto dell’altare maggiore, a quella argentea, che rimarrà esposta fino alla domenica successiva alla festa, rimanda a quel voto fatto dai casalvetini proprio in occasione della scampata peste del 1743, che si rese concreto due anni dopo, nel 1745, (come riportato nell’iscrizione incisa sul basamento della statua), quando venne realizzato il prezioso simulacro.

La vigilia della festa è stata arricchita dalla presenza monsignor Domenico Mogavero, vescovo emerito di Mazara del Vallo, che ha presieduto il solenne pontificale in onore di Sant’Onofrio, alla presenza delle autorità civili e militari, delle confraternite, delle pie associazioni e di tutti i devoti. La sera, la storica banda cittadina, fondata nel 1863, diretta dal maestro Antonino Manuli, ha offerto il suo pregevole concerto di musica classica e moderna. A conclusione del concerto ha sfilato tra la gente U Sciccareddhu, con la novità, quest’anno, che la manifestazione non si è svolta in piazza Sant’Onofrio ma nelo slargo antistante il municipio, per ragioni di sicurezza. La domenica pomeriggio, alle 14, il suono del tamburo ha annunciato l’uscita, per le vie del borgo, del tradizionale Camiddhu (cammello), maschera allegorica con la quale il popolo casalvetino celebra l’autonomia civile ottenuta dal vicino comune di Savoca nel 1793. Il borgo medievale di Savoca si trova adagiato tra due colline, che, viste dalla piazza della Matrice di Casalvecchio, appaiono proprio come le gobbe di un cammello.  Accanto alla maschera allegorica du Camiddhu, salta e corre tra la gente u Camiddaru, un uomo che indossa un pantalone di panno verde, una camicia bianca, un gilet rosso e porta tra le mani un bastone, ricavato da una pianta di ferula: rappresenta Casalvecchio che, soddisfatto dell’autonomia ottenuta, bastona il gibboso cammello e tutti coloro i quali si avvicinano per deriderlo. Nella serata della domenica, al termine della santa messa solenne, è stato portato portato in processione lungo tutte le vie del paese l’argenteo simulacro di Sant’Onofrio. La giornata si è conclusa con l’estrazione dei premi del sorteggio e lo sparo di copiosi fuochi d’artificio. Tutte le serate sono state allietate da musica e balli, che hanno visto accorrere in piazza giovani e meno giovani, per divertirsi e degustare le specialità culinarie casalvetine, preparate dalle locali attività, alle quali va il ringraziamento di tutta la comunità. I festeggiamenti si sono conclusi il sabato successivo con la celebrazione eucaristica nell’ottava della festa e la chiusura del simulacro argenteo nella cappella.


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