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Cene e viaggi per 23mila euro, indagine della Regione sulle spese di Ciacci
di Andrea Rifatto | 12/10/2015 | ATTUALITÀ
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Alessio Ciacci, liquidatore Messinambiente fino al luglio scorso
Sarà l’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica a fare luce sul caso scoppiato nei mesi scorsi nella città dello Stretto relativo ai rimborsi spese all’ex liquidatore di Messinambiente Spa, Alessio Ciacci. Il dirigente generale del Dipartimento delle Autonome locali, Giuseppe Morale, ha infatti incaricato oggi il funzionario Antonio Garofalo, in servizio presso il Dipartimento, per lo svolgimento di un accertamento ispettivo nei confronti del Comune di Messina, in seguito alla denuncia inoltrata il 4 aprile scorso alla Regione dal consigliere comunale del Megafono Angelo Burrascano, che aveva segnalato la presunta sussistenza di alcune ipotesi di irregolarità riferibili all’attività dell’ormai ex commissario liquidatore Ciacci, dimessosi il 16 luglio di quest’anno, nel periodo tra il 31 marzo e il 30 novembre 2014. Burrascano aveva presentato un’interrogazione in Consiglio per avere chiarimenti sulle spese sostenute dal liquidatore di Messinambiente, partecipata dal Comune, per conto della società. Dopo diversi mesi dall’interrogazione Alessio Ciacci aveva risposto motivando tutte le uscite dai conti della società ma aprendo allo stesso tempo alcuni interrogativi sull'opportunità degli esborsi. Nel dettaglio il consigliere del Megafono faceva presente di non avere avuto risposte esaustive circa la documentazione giustificativa di alcune spese effettuate dal liquidatore e dallo staff di consulenti della società, con riguardo ad una cena di rappresentanza dal costo di 499,50 euro e delle spese per viaggi e spostamenti, che per il periodo marzo-novembre 2014 ammonterebbero a 23.196,02 euro. Numeri che nei mesi scorsi hanno scatenato la bufera su Messinambiente, anche se l’amministrazione comunale ha deciso sin all’inizio di non porre limiti o clausole particolari nel contratto dell'ex assessore all'Ambiente di Capannori, che prevedeva massima libertà di azione anche sul fronte delle consulenze. Dopo la segnalazione l’assessorato regionale delle Autonomie locali ha inviato il 21 aprile scorso una prima richiesta di chiarimenti al sindaco Renato Accorinti e al segretario generale Antonio Le Donne, seguita dal sollecito del 23 giugno con cui l’Ufficio Ispettivo del Dipartimento delle Autonomie locali ha chiesto di relazionare sull’attività di controllo svolta dal Comune di Messina nei confronti di Messinambiente in merito alle irregolarità segnalate. La risposta da Palazzo Zanca è arrivata tre giorni dopo, il 26 giugno, con una relazione firmata dal sindaco Accorinti e dall’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Atto che però la Regione non ha ritenuto sufficiente a chiarire i dubbi sollevati mesi prima dal consigliere Burrascano e così, per acquisire ulteriori elementi di riscontro utili a chiarire la sussistenza o meno delle ipotesi di irregolarità denunciate, ha deciso di disporre un accertamento ispettivo nominando il funzionario Antonio Garofalo, che avrà 60 giorni di tempo per fugare ogni dubbio sulla regolarità dei rimborsi spese per di vitto, alloggio, viaggi e spostamenti delll’ex commissario liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci.