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Eruzioni Etna: un milione ai comuni dalla Protezione Civile
di Sikily News | 06/12/2013 | ATTUALITÀ
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Si tratta di undici centri etnei e due in provincia di Messina
Nella sede del Dipartimento regionale di Protezione Civile di Sant’Agata lì Battiati il dirigente generale Ing. Calogero Foti ha incontrato i sindaci e alcuni rappresentanti dei comuni siciliani colpiti dagli eventi parossistici dell’Etna e dalla conseguente caduta di cenere vulcanica verificatisi ad inizio 2013: gli enti rappresentati all'incontro rientravano nella dichiarazione di stato di calamità emanata lo scorso 10 aprile. Comuni che hanno fronteggiato l’emergenza con proprie risorse e che avevano documentato al Dipartimento regionale della Protezione Civile le spese sostenute per ripulire i centri abitati. A fronte di una spesa complessiva documentata di 2 milioni di euro, sono stati ripartite in modo proporzionale le risorse rese disponibili dalla legge finanziaria n.9 del 15 maggio 2013, che ha previsto un fondo di un milione di euro. I comuni interessati sono Acireale, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Milo, Piedimonte Etneo, Ragalna, Riposto, Sant’Alfio, Santa Venerina e Zafferana Etnea per la provincia di Catania; Santa Teresa di Riva (16.303 euro su 35.668 richiesti) e Furci Siculo (2.986 euro a fronte dei 6.543 documentati) per la provincia di Messina. Nei giorni scorsi la Regione ha approvato una nuova dichiarazione di stato di calamità per i comuni colpiti dalla piogge di cenere vulcanica causata dalle eruzioni delle ultime settimane.
“Dopo l’incontro di oggi – ha dichiarato l’ing. Calogero Foti – dove abbiamo comunicato la ripartizione delle somme ai singoli comuni – procederemo immediatamente ad emanare i singoli decreti di finanziamento. Siamo già al lavoro per studiare una nuova modalità di intervento, considerata la frequenza degli eventi, in modo da creare le condizioni per un'azione più strutturata che possa coinvolgere i comuni, le province e la regione in modo da rendere meno onerosa e più efficiente la risposta del sistema di protezione civile”.
Previsto a breve l’acquisto anche di mezzi idonei per la rimozione della cenere vulcanica, che crea non poche difficoltà e pericoli alla viabilità dei centri colpiti dagli eventi parossistici.