Centri rifiuti, quattro comuni restano fuori dai finanziamenti. S. Teresa... non partecipa
di Andrea Rifatto | 26/07/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 26/07/2021 | ATTUALITÀ
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Il terreno acanto al Ccr di Santa Teresa
Sono strutture ormai fondamentali per migliorare le performance in materia di raccolta differenziata e implementare i servizi in favore dei cittadini, ma ancora la loro diffusione non è capillare sul territorio oppure esistono ma non sono adeguatamente proporzionati al bacino di utenza. Stentano ancora a decollare i Centri comunali di raccolta rifiuti nel comprensorio jonico, dove di recente nè è stato perfino chiuso uno, quello dell’Ato Me4 a Furci Siculo, a causa del passaggio della gestione del sistema alla Srr Messina Area Metropolitana. Un’ottima opportunità per realizzarne di nuovi o ampliare gli esistenti è stata data da un bando del Po-Fesr Sicilia 2014-2020 pubblicato dalla Regione, che ha stanziato 21,4 milioni di euro valere sui fondi europei dell’Azione 6.1.2 (“Realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata e un’adeguata rete di centri di raccolta”) per la concessione di agevolazioni in favore di Comuni, anche nelle forme associative regolarmente costituite (Ambiti di raccolta ottimali), per la realizzazione e/o ampliamento/potenziamento/adeguamento dei Centri comunali di raccolta. Un centinaio i Comuni siciliani che hanno tentato di accedere ai fondi, trenta sono stati ammessi ma nella zona jonica non è stata accolta nessuna istanza. Per la realizzazione di nuovi Ccr hanno avuto accesso al contributo 17 enti per un totale 15,8 milioni di euro, mentre sono stati ammessi ma non finanziabili per mancata copertura finanziaria quelli dalla posizione 18 in poi e tra questi i Comuni di Forza d’Agrò (20esimo posto) con un progetto da 630mila 526 euro, Letojanni (27esimo) con un intervento da 604mila 344 euro e Castelmola (29esimo) che aveva inviato una richiesta di 767mila 726 euro; fuori dalla graduatoria il Comune di Itala, in 54esima posizione con un progetto da 716mila 004 che però ha ottenuto solo 38,73 punti e dunque è stato escluso per il mancato raggiungimento della soglia minima di punteggio (50/100). Nessun altro Comune del comprensorio ha invece presentato progetti per adeguamento/ampliamento/potenziamento dei Ccr e tra questi stupisce ancora una volta l’assenza di Santa Teresa di Riva, che nel 2017 ha acquistato al costo di circa 230mila euro il terreno accanto al Centro di raccolta rifiuti, situato all’estremità sud del paese all’interno dell’area artigianale di Catalmo, annunciando che avrebbe ampliato il sito realizzando anche una zona dedicata al compostaggio. Nel 2018 il Comune ha quindi chiesto a tale scopo alla Regione un finanziamento da 448mila 954 euro partecipando ad un apposito bando, ma l’istanza non è stata ammessa e da allora mai più ripresentata nonostante ogni anno la Regione abbia pubblicato puntualmente l’avviso per i Centri comunali di raccolta. L’area, il cui acquisto è stato frutto di uno scambio che ha fatto non poco discutere, continua quindi a non avere una destinazione specifica e viene usata per scopi ben diversi da quelli previsti, come deposito o per stoccare cassoni dei rifiuti.