Chiude la biblioteca comunale di S. Teresa, protestano gli utenti
di Andrea Rifatto | 07/09/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/09/2015 | ATTUALITÀ
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Villa Crisafulli-Ragno ospita la biblioteca dal 2009
La biblioteca comunale di S. Teresa di Riva è… sparita. Libri e arredi da diversi giorni sono stati rimossi dai locali del Palazzo della Cultura-Villa Crisafulli Ragno per far posto all’asilo nido, allestito provvisoriamente nella struttura al centro del paese fino al completamento dei lavori di ampliamento del plesso di via Fratelli Lo Schiavo. Gli uffici, le postazioni internet, la sala multimediale e la saletta di lettura non hanno trovato una nuova collocazione e quanti usufruivano dei servizi offerti nell’ala sud del Palacultura, dal prestito dei volumi all’utilizzo dei locali per studio e ricerca, hanno trovato le porte sbarrate rassegnandosi a fare dietrofront. “Mi recavo quotidianamente in biblioteca per studiare e prendere in prestito testi – lamenta un giovane santateresino – ma adesso io e altri siamo stati privati di un servizio utile che funzionava egregiamente”. “La biblioteca è stata soppressa – ammettono allargando le braccia gli addetti – e non sappiamo se e quando verrà riaperta”. Evidentemente non ci si è preoccupati di individuare una soluzione alternativa alla chiusura ma si è preferito interrompere il servizio.
La biblioteca comunale santateresina aveva trovato collocazione al Palacultura dal marzo 2009, dopo vent'anni di permanenza al piano terra del municipio. Istituita nel 1977 ma aperta al pubblico dal 1984, è una delle più antiche del comprensorio jonico e vanta un patrimonio di circa 15mila volumi, con una fornita sezione di periodici (circa 30) e una sezione di audiovisivi didattici (oltre un migliaio) su tematiche e problematiche di attualità o di film d'autore, con cataloghi audiovisivi e sezioni dedicate ai ragazzi. Dai circa dieci anni è entrata a far parte del Servizio Bibliotecario Regionale-Polo di Messina, mentre recentemente ha ottenuto un contributo di 880 euro dalla Regione per incrementare, aggiornare e tutelare il patrimonio bibliografico con l’acquisto di pubblicazioni, attrezzature e per una migliore funzionalità dei locali. Che però a S. Teresa al momento sono… fantasma.