Chiude l'ultima banca rimasta a Roccalumera: per i clienti l'alternativa sarà a 25 km
di Andrea Rifatto | 21/03/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/03/2023 | ATTUALITÀ
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La sede del Credito Siciliano sul corso Umberto I
La desertificazione bancaria continua ad avanzare e la fuga degli istituti dai territori non conosce sosta. A farne le spese sarà anche Roccalumera, dove in seguito alla chiusura della banca Unicredit attualmente esiste una sola filiale, quella del Credito Siciliano del gruppo Credit Agricole Italia, che però chiuderà presto battenti. Nei giorni scorsi l’azienda ha illustrato alle organizzazioni sindacali il piano di ottimizzazione territoriale per il 2023, che vede coinvolte in totale 127 sedi, con 70 chiusure di filiali tradizionali, 38 chiusure di recapiti e la trasformazione di 19 filiali in recapito, passando dalle attuali 1247 a 1120, con l’obiettivo di rafforzare gli organici delle filiali, ridurre le filiali definite non performanti e ridurre i costi immobiliari. In Sicilia chiuderanno 21 agenzie e tra queste figura anche Roccalumera, che verrà accorpata alla sede di Tremestieri (Messina): una piazza, quella del comune jonico, che rientrava tra le nove in tutta la penisola dove Credit Agricole Italia era l’unico istituto presente. Ciò causerà forti disagi ai clienti e agli utenti in genere che di colpo non troveranno più alcun istituto di credito in paese e saranno costretti a spostarsi nei comuni vicini. I sindacati hanno evidenziato gli impatti sulla clientela e come in alcuni casi la distanza dalla filiale in chiusura alla filiale accorpante sia sensibilmente alta e con una viabilità complessa, come nel caso di Roccalumera, con conseguenti problemi logistici di spostamento. Inevitabilmente, poi, è prevedibile la dispersione di una parte del patrimonio di clientela con impatti negativi sui volumi a favore della concorrenza e la chiusura acuirà la problematica della desertificazione degli sportelli nel comprensorio jonico. Le chiusure del gruppo Credit Agricole Italia partiranno il 17 aprile, proseguiranno il 6 maggio e si completeranno il 20 e 21 maggio. In un contesto dove le piccole e medie imprese sono la grande maggioranza e dove il ricorso al credito come forma di finanziamento è nettamente superiore agli altri, una ulteriore chiusura determinerà anche riduzioni del credito erogato calcolate in almeno il 12% per tutti (famiglie, privati) e in oltre il 25% per le piccole e medie imprese, senza contare che la digitalizzazione è ancora bassa.