Chiusa al transito la passerella sul torrente tra Furci e Roccalumera
di Redazione | 30/09/2017 | ATTUALITÀ
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La passerella lato Furci
Chiusa al transito questa mattina la passerella sul torrente Pagliara, che collega i comuni di Furci Siculo e Roccalumera. Lo sbarramento della struttura al 30 settembre era previsto da un’ordinanza firmata lo scorso 8 giugno dai sindaci Sebastiano Foti e Gaetano Argiroffi. L’attraversamento era stato aperto a fine giugno in quanto nel periodo estivo “non vi era il rischio di precipitazioni piovose in grado di suscitare allarme”. I tecnici e gli agenti di Polizia municipale di entrambi gli Enti hanno provveduto a collocare le transenne su entrambi gli accessi della passerella, dove da oggi è vietato il transito veicolare e pedonale. Sulla passerella vige un’ordinanza di demolizione firmata dall'ingegnere capo del Genio civile in seguito all'ondata di maltempo del 9 e 10 ottobre 2015, quando il torrente Pagliara esondò sulla sponda furcese a causa dal rallentamento del normale flusso delle acque verso il mare provocato dalla presenza dell'infrastruttura, che costituisce un “tappo” che mette a rischio l’incolumità dei due centri abitati. L’opera, realizzata nel 2004 nel letto del torrente Pagliara per mantenere il collegamento durante i lavori di messa in sicurezza del ponte che sorge poco più a monte, sulla Statale 114, aveva carattere provvisorio e sarebbe dovuta essere rimossa una volta riaperta la Statale. Ultimati i lavori di consolidamento del ponte, l’Anas aveva però proposto ai sindaci dei due centri di prendere in gestione la passerella con l’obbligo di curarne la manutenzione e il 18 dicembre 2013, nel corso di un tavolo tecnico presso l’Assessorato regionale delle Infrastrutture, i due Comuni si sono impegnati alla corretta e puntuale manutenzione dell’opera, che fino a due anni fa è stata riaperta alla circolazione durante i mesi estivi, nel periodo 1 giugno-30 settembre, svolgendo una preziosa funzione di decongestionamento del traffico tra Furci e Roccalumera. I due sindaci hanno quindi deciso a giugno di assumersi le responsabilità civili e penali che comporta l’apertura, compreso il reiterarsi di un’inadempienza pregressa considerata l’esistenza dell'ordinanza di demolizione.