Conoscere e tutelare il nostro patrimonio culturale: studenti a lezione con l'archeologa
di Redazione | 19/03/2023 | ATTUALITÀ
di Redazione | 19/03/2023 | ATTUALITÀ
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L’archeologa Raffiotta con i promotori del progetto
Educare alla conoscenza del patrimonio culturale e alla sua tutela. Con questo obiettivo l’associazione “Ulisse”, nell’ambito del progetto “Giovani cittadini Europei” finanziato dal Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha promosso due giornale di incontri per gli studenti delle scuole medie di Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo con Serena Raffiotta, archeologa e guida turistica regionale ennese che da anni si occupa della promozione del patrimonio archeologico siciliano. L’educazione al patrimonio culturale è un aspetto molto importante nella formazione dei ragazzi e partendo da questo punto fermo la riflessione si è concentrata sulla ricerca archeologica, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale e il suo valore identitario. L’evento è stata l’occasione per ricordare il compianto Sebastiano Tusa. In particolare, l’analisi del caso studio di Morgantina ha permesso di analizzare anche il fenomeno delle archeomafie e l’importanza della ricontestualizzazione dei reperti trafugati. L’archeologa Raffiotta ha raccontato le vicende che hanno consentito il recupero della “Testa di Ade” dal Paul Getty Museum di Los Angeles, attraverso una rocambolesca vicenda fatta di intuito, perseveranza e coraggio. Durante gli scavi a Morgantina, infatti, fu rinvenuto un ricciolo blu che venne catalogato tra i reperti del magazzino del locale museo e lì Serena Raffiotta lo ritrovò dopo anni di oblio: grazie ad un attento studio bibliografico basato sul testo di un’amica archeologa recuperò poi una corrispondenza di colori e forme proprio con una scultura conservata al Getty Museum. “Con grande intuito organizzammo una corrispondenza con gli archeologi statunitensi – ha ricordato la studiosa - durante la quale riuscimmo a collocare il ricciolo nella barba della scultura rimasta integra, ottenendo così ad la restituzione dell’opera d’arte”. Grazie, infatti, alla caparbietà della Raffiotta la ‘Testa di Ade’ è tornata in Sicilia al Museo di Aidone. “Siamo orgogliosi di aver dato vita a un focus su questi temi, molto importanti per la crescita culturale dei ragazzi - afferma il presidente di ‘Ulisse’ Carmelo Cutrufello - il patrimonio culturale rappresenta un’occasione irrinunciabile per lo sviluppo del territorio e per l’acquisizione di competenze e vogliamo che i nostri giovani colgano le possibilità per costruire il loro futuro professionale in Sicilia, aspirando anche a lavori di altissimo profilo. Nel settore dei beni culturali oggi servono molteplici competenze, da un’ottima conoscenza della lingua inglese, alla capacità di sfruttare le nuove tecnologie sia nella programmazione informatica che nelle scienze applicate come fisica e chimica”.