Venerdì 14 Marzo 2025
Rigettati entrambi i ricorsi contro le ingiunzioni per gli scarichi senza autorizzazioni


Consorzio Rete Fognante, il Tribunale conferma le sanzioni all'ex presidente Passalacqua

di Andrea Rifatto | 12/03/2025 | ATTUALITÀ

673 Lettori unici

L'impianto Sud di Giardini Naxos

Entrambe respinte, dal Tribunale civile di Messina, le due opposizioni alle ordinanze di ingiunzione emesse dalla Città metropolitana di Messina nei confronti dell’ex presidente del Consorzio Rete Fognante, Mauro Passalacqua, per le irregolarità rilevate nel marzo 2021 da Guardia di Finanza e Polizia di Stato nei depuratori di Giardini Naxos e Letojanni. L’Arpa, infatti, ha contestato a Passalacqua (come trasgressore) e al Consorzio (obbligato in solido) la violazione del Testo unico Ambiente per l’assenza delle autorizzazioni allo scarico dei reflui depurati negli impianti Sud e Nord, applicando due sanzioni rispettivamente da 12mila 015 euro e 6mila 015 euro, per un totale di 18mila 030 euro. Passalacqua, in carica dall’aprile 2019 al maggio 2023, ha presentato ricorso assistito dall’avvocato Salvatore Gentile, chiedendo al Tribunale di ritenere e dichiarare nulle o annullate le due ordinanze-ingiunzioni, ma il giudice Mauro Mirenna ha rigettato entrambi i ricorsi confermando i provvedimenti sanzionatori. L’ex presidente ha fatto presente come per il depuratore di Giardini Naxos, munito di autorizzazione allo scarico risalente al 2013, era stata formulata all’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica utilità una richiesta per ottenere una nuova autorizzazione “temporanea” nelle more del ripristino della condotta sottomarina, rimasta però inevasa, mentre per l’impianto di Letojanni, anch’esso autorizzato l’ultima volta nel 2013, la richiesta di rinnovo risale al 2016 e la Regione l’ha classificata come istanza di nuova autorizzazione ed è rimasta senza risposta. 

Per il giudice, però, «il ricorrente non ha provato di essersi attivato tempestivamente per conformarsi alle disposizioni normative vigenti in materia o essere intervenuto in maniera attiva e concreta per ricercare soluzioni alternative o indagare sulla non pervenuta valutazione di incidenza ambientale come nuovo punto di scarico dei reflui». L’avvocato Gentile aveva invece invocato le cause di esclusione della responsabilità e in particolare la violazione dell’art. 4 della Legge 689/81, secondo il quale non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o in stato di necessità. Ricorsi analoghi sono stati presentati dal Consorzio Rete Fognante, assistito dall’avvocato Antonella Cardillo, ma in questo caso il giudice non si è ancora pronunciato. La vicenda ha risvolti anche penali e l’ex presidente Mauro Passalacqua è indagato per omissione di atti d’ufficio e inquinamento ambientale nell’ambito di un procedimento attualmente in fase di udienza preliminare.


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.