Coronavirus, scattano i tamponi per medici e operatori 118 della riviera jonica
di Redazione | 03/04/2020 | ATTUALITÀ
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I tamponi eseguiti questa mattina a S. Teresa
Sono scattati questa mattina i controlli sul personale 118 della riviera jonica volti ad accertare eventuali contagi da Coronavirus. Medici e autisti-soccorritori delle postazioni di S. Teresa di Riva, Letojanni e Scaletta Zanclea, tutti senza alcun sintomo, sono stati convocati dall'Asp di Messina al Pte-118 di S. Teresa per l'esecuzione dei tamponi rinofaringei con le modalità operative attuate già da alcuni giorni dall'azienda sanitaria nel territorio provinciale. Un operatore in tuta protettiva ha quindi proceduto a prelevare i campioni biologici a tutto il personale posizionato all'interno delle rispettive autovetture, per poi condurre i test al Policlinico di Messina per gli esami, che si spera siano rapidi in modo da comunicare nel più breve tempo possibile i risultati dello screening. Circa 30 i tamponi effettuati oggi, oltre a quelli prelevati a Letojanni e Scaletta al personale in servizio sulle ambulanze, che non poteva dunque lasciare sguarnite le postazioni per recarsi a S. Teresa. L’esecuzione dei tamponi sul personale medico è fondamentale in quanto l’esposizione dovuta alla professione può inevitabilmente comportare una diffusione del contagio tra gli operatori sanitari che, oltre a mettere in pericolo se stessi, potrebbero mettere a repentaglio anche i malati con cui vengono a contatto, gli altri operatori e le loro stesse famiglie. La questione del personale 118 a rischio è esplosa ieri dopo che è emerso come il personale di tre postazioni 118 di Messina, Castanea, Policlinico ed ex Mandalari, è stato posto in quarantena perché in sette, due medici e cinque autisti-soccorritori, sono risultati positivi al tampone Covid-19 eseguito una settimana prima. Sulla vicenda sono intervenuti anche alcuni parlamentari regionali: “Per il personale 118 va avviata una corsia preferenziale in relazione agli esiti dei tamponi effettuati – ha detto Danilo Lo Giudice, deputato Udc e sindaco di S. Teresa – è inammissibile che l’esito di tamponi eseguiti il 23 marzo arrivi l’1 aprile, ossia dopo una settimana, con gli operatori che nel frattempo hanno girato tutta la provincia. Se da un lato va fatto un plauso per aver effettuato i tamponi a campione per questi operatori, seppur asintomatici, dall’altro però la necessità di avere i risultati subito diventa essenziale. Bisogna attivare una corsia preferenziale per chi opera in prima linea in quanto il rischio che ancora una volta si verifichi una diffusione del contagio da chi opera in ambito sanitario verso il territorio, diventa concreto e serio e non possiamo permetterlo. Mi appello a chi di competenza – ha detto Lo Giudice – con spirito di collaborazione affinché in 12 ore si abbiano gli esiti dei tamponi per chi opera in prima linea, solo così possiamo realmente evitare una eventuale diffusione massiccia che ci metterebbe in ginocchio”. “Non si può arrivare a questo punto: questo non è tollerabile – aveva commentato anche la deputata regionale Valentina Zafarana del M5S - e se non si fanno i tamponi in via preventiva anche per il personale Seus, con regolarità e in via preferenziale, non vedremo più un’ambulanza in città. La contagiosità del personale asintomatico, se non viene monitorata, diventa un grave pericolo. Non scatta infatti il dovuto isolamento del personale o perché i tamponi non vengono fatti o perché quando vengono fatti, se non ci sono sintomi, non costituiscono freno all’attività lavorativa in attesa dell’esito. Il personale opera normalmente ma non vi è quindi certezza della contagiosità. Un fatto davvero inammissibile. Ci siamo premurati di avvisare l’assessore regionale della Salute, Razza e il soggetto attuatore dell’emergenza Covid a Messina, dott. Giuseppe Laganga, che ci informano che si stanno attivando in queste ore per far eseguire i tamponi con regolarità e mettere in sicurezza il personale sanitario”.