Corridoio ecologico dell'Agrò, completati i lavori ma regna già l'abbandono - FOTO
di Andrea Rifatto | 27/05/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/05/2023 | ATTUALITÀ
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Rifiuti ed erbacce nella cavea casalvetina
Per oltre dieci anni sono rimasti nell’abbandono più totale: adesso la vera sfida sarà curarne la gestione, anche se i primi segnali non sono confortanti. Si sono conclusi i lavori di riqualificazione e sistemazione del corridoio ecologico del torrente Agrò, finanziati dalla Regione con un contributo di 200mila euro concesso nel 2021 ai Comuni di Savoca, Sant’Alessio Siculo e Casalvecchio Siculo, che hanno presentato un progetto unitario accedendo alle risorse del Psr Sicilia 2014-2020. L’impresa “BCS Costruzioni Srl” di Mistretta, aggiudicataria delle opere per circa 110mila euro, ha completato gli interventi nelle due cavee di Sant’Alessio Siculo e Casalvecchio Siculo e nell’area di ristoro intermedia di Savoca, con sistemazione e integrazione della pavimentazione in terra stabilizzata del percorso, sostituzione e integrazione di nuove staccionate in legno, recupero dei gazebo in legno, realizzazione di aree fitness nei tre comuni con attrezzature sportive, posa di portabici, panchine e cestini portarifiuti lungo i percorsi e installazione di un sistema di videosorveglianza nel tratto vicino al centro sportivo di Savoca. Un progetto finalizzato a salvare ciò che era rimasto e installare nuove attrezzature nel corridoio realizzato nel 2009 lungo le sponde del torrente, con una spesa di 3 milioni 903mila euro di fondi del Por Sicilia. Il progetto prevedeva anche la manutenzione straordinaria del ponte ciclopedonale in legno sul torrente tra Sant’Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva (quello di Casalvecchio Siculo nel frattempo è stato distrutto da un incendio), ma l’intervento non è stato realizzato perchè è peggiorato lo stato di deterioramento dell’attraversamento (e dunque era necessaria una spesa maggiore) e non è stata trovata un’intesa tra i tre Comuni beneficiari del finanziamento e quello di Santa Teresa di Riva, che punta a recuperare il ponte in legno nell’ambito dei lavori di sistemazione idrogeologica del torrente in programma nei prossimi mesi. Le tre aree riqualificate, però, sono già avvolte da erbacce e vegetazione infestante e con l’arrivo della stagione estiva aumenta il rischio di incendi, che potrebbero mandare in fumo gli interventi appena conclusi; nella cavea casalvetina, inoltre, i cestini sono stracolmi di rifiuti, disseminati anche lungo i percorsi, e rimangono all’asciutto i laghetti artificiali realizzati a Sant’Alessio Siculo, in abbandono da oltre tredici anni. Eppure potrebbero essere tre oasi fruibili come aree di ristoro e divertimento, ma senza una oculata gestione rischiano di andare nuovamente in malora. Il progetto di ripristino dei tracciati, volto a migliorarne la fruibilità e favorire ecoturismo, trekking e cicloturismo, coinvolge in qualità di partner anche il Corpo Forestale, la Fondazione “Fiumara d’Arte” di Antonio Presti, l’Istituto comprensivo e l’Istituto d’istruzione superiore “Caminiti-Trimarchi” di Santa Teresa di Riva, le parrocchie Santa Rosalia e Francesco di Paola di Savoca, Sant’Onofrio Eremita di Casalvecchio Siculo, Santa Maria delle Grazie di Sant’Alessio Siculo e la Pro Loco di Casalvecchio: le tre amministrazioni locali, con la collaborazione dei privati, non devono dunque commettere l’errore di trascurarne la manutenzione e la gestione, altrimenti in poco tempo torneranno nel degrado.