Giovedì 21 Novembre 2024
Mercoledì sit-in contro i disservizi dell'Ast nei collegamenti tra la costa e la collina


Corse tagliate e bus soppressi, a Santa Teresa manifestazione di protesta di 10 comuni

di Andrea Rifatto | 08/04/2024 | ATTUALITÀ

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I sindaci chiedono risposte

Corse tagliate, bus soppressi dalla sera alla mattina, pendolari lasciati a piedi. Da ormai un anno la situazione del trasporto pubblico locale nel comprensorio jonico è disastrosa, soprattutto nei collegamenti con i centri collinari e montani, a causa dei disservizi dell’Azienda Siciliana Trasporti. I sindaci hanno fatto sentire più volte la loro voce protestando con i vertici aziendali e con la Regione, ma la situazione non è cambiata e adesso dieci Comuni hanno deciso di scendere in piazza a protestare. Mercoledì 10 aprile, dalle ore 9, si terrà un sit-in di protesta in piazza Antonio Stracuzzi (piazzale mercato) a Santa Teresa di Riva contro l'isolamento dei piccoli borghi delle valle d'Agrò, del Savoca e del Nisi, organizzata dai sindaci Davide Paratore (Antillo), Marco Saetti (Casalvecchio Siculo), Giovanni De Luca (Fiumedinisi), Bruno Miliadò (Forza d’Agrò), Matteo Francilia (Furci Siculo), Filippo Ricciardi (Limina), Concetto Orlando (Roccafiorita), Domenico Aliberti (Sant’Alessio Siculo), Danilo Lo Giudice (Santa Teresa di Riva) e Massimo Stracuzzi (Savoca). “Una protesta dovuta alla continua e arbitraria soppressione delle corse giornaliere dell'Azienda Siciliana Trasporti - evidenziano i primi cittadini - che ci impediscono di muoverci liberamente ed autonomamente. Pur essendo linee sovvenzionate dalla Regione siciliana, e quindi dall'intera comunità - sottolineano - continuiamo ad essere privati ogni giorno del nostro diritto alla mobilità, di un servizio pubblico essenziale che dovrebbe consentirci di studiare, curarci e vivere dignitosamente”. Una manifestazione plateale per richiamare le attenzioni delle istituzioni regionali e chiedere che i collegamenti siano garantiti con certezza e si ponga fine alle continue soppressioni per motivi tecnici o per carenza di operatori di esercizio, con i passeggeri, soprattutto studenti e lavoratori, che non possono spostarsi in un territorio dove i collegamenti sono già difficili. I sindaci sono coloro che ogni giorno raccolgono le rimostranze dei cittadini, che pagano biglietti e abbonamenti per un servizio non garantito, e spesso le amministrazioni locali hanno supplito per garantire il diritto alla mobilità. Il mese scorso sono stati approvati i bilanci 2021 e 2022 dell’Ast e il governo regionale ha assicurato che adesso si potranno porre le basi per un rilancio che garantirà ai cittadini siciliani servizi più efficienti: sarà l’ennesima illusione?

Alla protesta di mercoledì ha aderito anche la Cgil Messina, a sostegno delle comunità locali: “La mancanza di collegamenti stabili, non più garantiti con regolarità dall’Ast, sta causando non pochi disagi agli abitanti dei comuni - dichiarano il segretario generale Pietro Patti e il coordinatore della zona jonica Andrea Miano - disservizi che penalizzano tutti, con difficoltà per raggiungere i luoghi di lavoro o le scuole. Da diversi mesi ormai i collegamenti tra i comuni montani e la costa jonica sono sempre più discontinui con un diritto alla mobilità che viene meno. Comuni che, come aree interne, vivono già carenze di servizi per mancanza di infrastrutture fondamentali. Anche come organizzazione sindacale auspichiamo che tali difficoltà vengano presto superate e per questo parteciperemo all’iniziativa di protesta organizzata”. Alla protesta di mercoledì 10 a Santa Teresa ha aderito anche il sindacato Faisa Cisal.


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