Giovedì 21 Novembre 2024
Grido d'allarme dalle postazioni della zona jonica: già diversi i casi di positività


Covid, la denuncia degli operatori 118: "In prima linea ma i tamponi sono a spese nostre"

di Andrea Rifatto | 18/11/2020 | ATTUALITÀ

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Il personale vive in trincea da mesi

Da mesi sono in prima linea nell’emergenza Covid e sono costantemente a rischio contagio. Gli operatori del 118 vivono ogni giorno in trincea e sono tra le categorie da proteggere per garantire le tenuta del sistema sanitario ed evitarne il tracollo, ma da qualche tempo si trovano ad affrontare una situazione paradossale. La Seus-Sicilia Emergenza Urgenza Sanitaria, società che gestisce il 118 nell’Isola, non garantisce infatti loro l’effettuazione costante dei tamponi per scoprire eventuali casi di contagio, ma sottopone i propri dipendenti a test solo in caso di comparsa dei sintomi tipici del Covid-19. Ciò non consente, quindi, di scovare la presenza di soggetti asintomatici, che potrebbero costituire un veicolo di contagio in tutto il territorio dove operano. A denunciare questo paradosso sono gli operatori delle postazioni 118 della zona jonica: “Diversi di noi sono stati contagiati dal virus ma per scoprirlo siamo costretti a sottoporci privatamente a tampone e a spese nostre - spiegano - uno di noi, ad esempio, ha scoperto ieri di essere positivo al coronavirus perchè era stato in contatto con un collega già affetto dal virus, ma la Seus non aveva previsto di effettuare il test e dunque si è dovuto muovere autonomamente, rivolendosi ad un laboratorio dove è emersa la sua positività. Tutto ciò è una vergogna - siamo in contatto con i pazienti, che potrebbero essere anche loro asintomatici e contagiarci, tutti noi abbiamo famiglie e quindi potremmo mettere a rischio anche altre persone. Chiediamo - concludono - che la Seus ci sottoponga settimanalmente a tampone per verificare le nostre condizioni”. Medici, autisti e soccorritori hanno quindi bisogno di interventi decisi e bisogna investire sulla tutela della loro incolumità anche per garantire la salute dei cittadini: attualmente in Sicilia sono oltre 70 i soccorritori positivi e 30 quelli in isolamento fiduciario, una situazione che mette a dura prova il servizio, tanto che la società che gestisce le ambulanze sta valutando di poter assumere 150 soccorritori a tempo determinato in caso di ulteriore aumento dei contagi. Effettuare i tamponi e fornire i risultati in tempo rapido è dunque fondamentale per bloccare sul nascere possibili focolai in presidi, come quelli del 118, che devono garantire sempre elevati standard e consentire agli operatori di lavorare nella massima sicurezza. Le postazioni spesso hanno difficoltà anche a reperire i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, senza contare le complicate procedure per la sanificazione delle ambulanze tra un turno e l’altro, che sottopongono il personale ad ulteriore stress. 


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