Crollo Ss 114 Alì Terme, "Dieci giorni per demolire": il sindaco ordina di finire in tre
di Andrea Rifatto | 28/03/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/03/2022 | ATTUALITÀ
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Prevista la demolizione di due prospetti
Tre giorni per demolire il fabbricato e far riaprire così la Statale 114. È il termine assegnato dal sindaco di Alì Terme, Carlo Giaquinta, alla “Società Termale Alì”, altrimenti sarà il Comune ad intervenire effettuando i lavori con l’addebito dei costi. Dopo il sopralluogo di questa mattina, infatti, il primo cittadino ha firmato una nuova ordinanza prorogando la chiusura della strada fino a giovedì 31 marzo e ordinando alla società proprietaria dell’immobile, rappresentata dal liquidatore Domenico Amagliani, “l’avvio immediato, comunque non oltre 24 ore, degli interventi urgenti ed indifferibili di messa in sicurezza della porzione di fabbricato parzialmente crollato, finalizzati a garantire, entro e non oltre il 31 marzo, la riapertura anche solo parziale (su una corsia con senso unico alternato) del transito sulla Statale 114”. Già sabato la “Società Termale Alì” aveva inviato una nota in municipio comunicando che al fine del rilascio dell’attestato di messa in sicurezza dell’edificio sarebbero eseguiti diversi interventi, ossia demolizione parziale della parete che si affaccia sulla piazzetta prospiciente il fabbricato, demolizione della parete che si affaccia sulla Ss 114 e verifica della parte della porzione del fabbricato che si affaccia sulla linea ferrata, con dismissione delle parti che risultano pericolanti”. Amagliani aveva fatto presente che questi interventi “dovrebbero permettere di garantire la messa in sicurezza della porzione dell’immobile parzialmente crollato e quindi il rilascio della dichiarazione di messa in sicurezza”, anticipando però che “non si è grado di potere con certezza escludere che altri interventi debbano essere effettuati, ciò nel caso in cui, nel corso dei lavori, si dovesse accertare la necessità di eseguirli”. I tempi di realizzazione sono stati stimati in 10 giorni lavorativi, senza però escludere la possibilità di anticipare la loro ultimazione. Un termine che il sindaco Giaquinta ha ritenuto eccessivo in quanto “non è possibile attendere ulteriori 10 giorni, oltre ai 14 già trascorsi - ha scritto nell’ordinanza - per riaprire al transito un’arteria strategica per il comprensorio, unica via di collegamento alternativa all’autostrada A18”. Per il primo cittadino “l’esecuzione di tali interventi di messa in sicurezza non può più essere procrastinata ed è necessario che siano eseguiti dalla società proprietaria con la massima urgenza, includendo anche i giorni prefestivi e festivi, in quanto trattasi di lavorazioni urgenti e indifferibili”. “La mancata messa in sicurezza dell’edificio - ha aggiunto il sindaco nel provvedimento - sta causando da ben 14 giorni gravi disagi e danni economici a carico della popolazione della riviera jonica”. Dunque nelle prossime ore dovrebbe entrare in azione la ruspa.