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Cst Messenia, Sant'Alessio si muove contro Nexus e chiede oltre 100mila euro di crediti
di Andrea Rifatto | 11/06/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/06/2021 | ATTUALITÀ
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Sant'Alessio è capofila del Cst
C’è un nuovo capitolo della complessa vicenda che ruota attorno al “Centro Servizi Territoriali Messenia”, struttura per lo sviluppo del governo elettronico costituita nel 2010 da 39 comuni della provincia, con capofila Sant'Alessio Siculo, per attuare un progetto di informatizzazione della pubblica amministrazione, finanziato nel 2013 dalla Regione con 995mila euro che però sono stati revocati a fine 2020 per gravi irregolarità e violazione delle norme in materia di appalti pubblici. Adesso l’Amministrazione comunale, che ha già avviato azione legale contro l’Assessorato regionale dell’Economia per cercare di recuperare il contributo revocato, si sta muovendo anche nei confronti del “Consorzio Stabile Nexus” di Avola, concessionario del Cst che nel 2014 ha vinto (da unico partecipante) la gara d’appalto da 778mila 689 euro. Il 31 dicembre si è concluso il rapporto contrattuale tra Cst e Nexus e secondo il Comune di Sant’Alessio, che sta agendo in qualità di capofila del “Messenia”, sussiste un credito certo di 115mila 641 euro, somme che devono ancora essere versate dalla società privata. L’Ente ha scoperto nei mesi scorsi che il consorzio è in liquidazione e proprio il liquidatore contesta la sussistenza di ogni credito e anzi, al contrario, chiede il pagamento di un diverso credito vantato dallo stesso Nexus. L’Amministrazione ha quindi deciso di procedere ad avviare un’azione legale per tutelarsi in ogni sede e ha dato incarico all’avvocato Michele Giorgio di Messina, per una spesa totale di 8mila 732 euro, per procedere con le attività necessarie all’accertamento e al recupero del credito vantato dal Comune e per un’ulteriore attività stragiudiziale volta all’accertamento della sussistenza di eventuali ulteriori crediti dell’Ente, nonché alla valutazione circa la proposizione di altre attività o azioni da porre in essere a tutela generale del Comune. Il legale precedentemente incaricato per ricorrere contro la Regione, l’avvocato Alessandro Dini, si è dichiarato impossibilitato a seguire anche questo contenzioso e dunque la segretaria comunale ha scelto un altro professionista. Sull’utilizzo del finanziamento regionale nei mesi scorsi la Guardia di Finanza ha svolto accertamenti in municipio e non è escluso che possano esserci risvolti anche di carattere penale.