Da Molior al salario dei comunali: l'Osl di Taormina boccia 17 richieste per 312mila euro
di Andrea Rifatto | 16/03/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/03/2024 | ATTUALITÀ
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Molior è stata rimossa da Ucchino lo scorso dicembre
Dalla scultura simbolo del G7 al pranzo di lavoro da 120 euro. Lavori, opere, attività e spese che diversi creditori hanno chiesto nei mesi scorsi all’Organismo straordinario di liquidazione, insinuandosi nella massa passiva del dissesto finanziario allo scopo di recuperare almeno una parte delle somme. La commissione composta da Lucio Catania, Tania Giallongo e Maria Di Nardo ha però sollevato diverse criticità, rispondendo anche alle osservazioni e alle controdeduzioni, e adesso è arrivato il diniego definitivo. È stato infatti approvato il primo elenco delle istanze non ammesse alla massa passiva e che non potranno ottenere il pagamento da Palazzo dei Giurati. Un totale di 17 richieste per un ammontare di 312mila 511 euro, tra lavori, risarcimenti danni, parcelle legali e altre attività non liquidate dal Comune negli anni scorsi. Ai fini dell’inserimento nella procedura semplificata e nel successivo piano di estinzione, le posizioni debitorie dovevano essere dimostrate e accompagnate da alcuni caratteri sostanziali come certezza (doveva esistere effettivamente un’obbligazione di dare non presunta ma vincolante per l’ente), liquidità (debito definito o determinabile) ed esigibilità (pagamento non dilazionato da termini o subordinato a condizioni). Le 17 richieste adesso escluse non rispettavano questi criteri e dunque sono state dichiarate non ammissibili, dopo l’esame delle pratiche dai responsabili degli Uffici comunali, con un diniego accompagnato dall’attestazione definitiva risultante dall’attività istruttoria svolta e valutata dalla Commissione straordinaria di liquidazione. Tra gli esclusi l’artista Nino Ucchino, che ha realizzato la scultura “Molior” per il G7 (rimossa lo scorso dicembre proprio perchè non pagata) e chiedeva il riconoscimento di 50mila euro: agli atti è però risultato che l’opera è stata un dono alla città, come confermato anche dopo le osservazioni “in quanto non risulta nessuna documentazione che permetta una quantificazione dell’istanza nè atti amministrativi a supporto”. Escluse anche le istanze di salario accessorio di alcuni dipendenti comunali, tra cui il responsabile dell’Area Tecnica Massimo Puglisi che chiedeva 46mila 800 euro, richiesta ritenuta “già liquidata con gli stipendi o non dovuta e non è stata trovata agli atti l’obbligatoria valutazione del Nucleo ai fini del riconoscimento”.