Democrazia partecipata, 13 Comuni perdono 31mila euro per non aver coinvolto i cittadini
di Andrea Rifatto | 24/04/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/04/2023 | ATTUALITÀ
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Sant'Alessio è tra i Comuni sanzionati per intero
Tredici comuni tra Jonica e Alcantara dovranno restituire alla Regione siciliana i fondi (o parte di essi) assegnati per la democrazia partecipata dell’anno 2020, cioè il 2% sul totale delle somme di parte corrente trasferite ogni anno che deve essere speso con strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune. La legge, infatti, prevede che qualora i cittadini non vengano interpellati si attui la restituzione nell’esercizio finanziario successivo delle somme non utilizzate secondo tali modalità: esattamente ciò che è accaduto per il 2020 a tredici amministrazioni locali tra Jonica e Alcantara, che dovranno restituire all’Assessorato regionale delle Autonomie locali un totale di 31.744 euro a titolo di penale per la mancata o la parziale attivazione di forme di democrazia partecipata. Cinque Comuni si sono visti decurtare l’intero importo per il mancato utilizzo: Alì 6mila 304 euro, Roccella Valdemone 2mila 818 euro, Santa Domenica Vittoria 4mila 934 euro (Comune che ha dichiarato il dissesto), Sant’Alessio Siculo 5mila 332 euro e Scaletta Zanclea 7mila 844 euro. Altri otto enti, invece, solo delle quote che rappresentano la differenza tra gli importi minimi da spendere e quelli realmente destinati: Alì Terme ha ricevuto una penale da 622 euro per averne spesi 7mila 032 anzichè 7mila 654, Graniti da 95 euro (spesi 5mila 462 anzichè 5mila 558 euro), Itala da 719 euro (7mila 944 anzichè 8mila 664), Letojanni dovrà restituire 1.935 euro per averne destinati 3mila 286 invece di 5mila 222, Nizza di Sicilia sanzionato per 427 euro (spesi 14mila 670 invece di 15mila 108), a Roccalumera sanzione da 409 euro (14mila 772 invece di 15mila 182), Savoca dovrà restituire 289 euro per averne spesi 3mila 724 anzichè 4mila 014 e Taormina dovrà restituire appena 16 euro per aver utilizzato 12mila 913 anzichè 12mila 930 euro. Un obbligo, quello della spesa del 2% delle somme di parte corrente trasferite dalla Regione con azioni che coinvolgono i cittadini, che ogni anno è difficile per le amministrazioni rispettare, in quanto agli avvisi emanati per chiedere alla popolazione di esprimersi rispondono solitamente pochissimi residenti e spesso i Comuni sono costretti a pubblicarli più volte fino a farli andare a buon fine e ottenere le indicazioni utili all’utilizzo del contributoLa Regione si è riservata di procedere ad irrogare ulteriori penali qualora a seguito di verifiche, anche di tipo ispettivo, dovesse risultare che gli importi riportati nelle attestazioni prodotte dalle amministrazioni comunali non siano stati effettivamente spesi in conformità alla norma.