Democrazia partecipata, 15 comuni perdono 115mila euro. Record negativo Nizza di Sicilia
di Andrea Rifatto | 30/09/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/09/2016 | ATTUALITÀ
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Il municipio di Nizza di Sicilia
I tagli ai trasferimenti della Regione mettono in difficoltà i Comuni siciliani, costretti a fare salti mortali per far quadrare i conti. Gli stessi Enti che lamentano una continua diminuzione dei contributi si concedono però il lusso di perdere risorse a causa di proprie negligenze non imputabili agli organi centrali. È quanto accade con i fondi per la democrazia partecipata, cioè il due per cento sul totale delle somme di parte corrente trasferite ogni anno dalla Regione, che devono essere spesi con strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune. In caso contrario, la legge prevede la restituzione degli importi nell’esercizio finanziario successivo. Esattamente ciò che è accaduto per il 2015 a 15 comuni jonici, che sono stati sanzionati dall’assessorato regionale delle Autonomie locali per un totale di 115mila 153 euro, visto che non hanno fatto decidere ai cittadini che tipo di iniziative utili alla collettività intraprendere, come ad esempio realizzare un’area giochi per bambini o creare aree wi-fi free. In cima alla classifica dei Comuni “distratti” si piazza Nizza di Sicilia, che perde ben 20mila 728 euro; segue Taormina, sanzionata per 19mila 750 euro; Furci Siculo, rispetto ai 16mila 558 euro assegnati, ne ha spesi 4mila 860 e ne perde 11mila 698; Fiumedinisi aveva ottenuto 8mila 584euro ma ne impiegati mille 400, ricevendo una sanzione di 7mila 184 euro; Forza d’Agrò perde 3mila 319 euro visto che ha speso 2mila 400 su 5mila 719; Limina, che aveva ricevuto 6mila 372 euro, ne ha utilizzati solo mille ed è stato sanzionato per 5mila 372 euro; Mandanici perde mille 323 euro per aver speso 3mila 500 dei 4mila 823 euro assegnati; Sant’Alessio Siculo dovrà rinunciare a mille 165 euro (assegnati 4mila 665, spesi 3mila 500), mentre è andata bene al Comune di Savoca, che dei 3mila 809 in bilancio ne ha spesi 3mila 740, ricevendo una sanzione di 69,90 euro. Perdono risorse anche i Comuni di Alì (7mila 700 euro), Casalvecchio Siculo (7mila 032), Castelmola (7mila 753), Itala (9mila 366), Mongiuffi Melia (4mila 929) e Scaletta Zanclea (7mila 868). Tra i centri "virtuosi", che hanno speso cifre superiori a quelle assegnate integrandole con fondi propri, troviamo Alì Terme, che su 5mila 352 euro ne ha spesi 46mila 947; S. Teresa di Riva (assegnati 16mila 811, spesi 37mila 520); Pagliara (assegnati 8mila 912, spesi 10mila 991) e Roccafiorita, il più piccolo centro della Sicilia, che ha speso 11mila 850 euro rispetto ai 5mila 925 previsti.