Giovedì 21 Novembre 2024
Confermato il no alla richiesta di rinnovo dell'autorizzazione: "Criticità negli impianti"


Depuratore di Nizza, la Regione respinge il ricorso di tre sindaci sullo scarico in mare

di Andrea Rifatto | 28/01/2022 | ATTUALITÀ

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Il depuratore di contrada Piana a Nizza

Resta confermato il provvedimento della Regione siciliana che lo scorso 30 settembre ha respinto la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione allo scarico in mare del depuratore intercomunale di Nizza di Sicilia, presentata nell’ottobre 2013 dal Comune, archiviando dopo otto anni l’istanza e costringendo l’Ente ad avviare l’iter per ripresentarla. Nei giorni scorsi il Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti ha infatti respinto il ricorso gerarchico presentato il 26 ottobre dai sindaci di Nizza, Alì Terme e Fiumedinisi, con il quale era stato impugnato il decreto del 30 settembre, esaminandolo in quanto presentato entro i termini sebbene privo degli allegati richiesti. Secondo i tre sindaci “…il presidio fognario…, nelle more dell’approvazione del progetto esecutivo ed adeguamento normativo, nonostante la vetustà dell’impianto, non presenta nessuna incapacità strutturale a rispettare i limiti per lo scarico a mare alla luce di alcuni interventi effettuati da gennaio 2021, atteso che è perfettamente funzionante sia per svolgere e garantire la perfetta depurazione di tutti i reflui e sia per dal punto di vista degli impianti elettrici, dei relativi quadri e delle pompe elettromeccaniche”. Dalla relazione del 27 dicembre 2021 del Servizio  Idrico Integrato – Dissalazione Sovrambito emerge, però, che “gli interventi migliorativi del settembre 2020 e del giugno 2021 non sono stati mai comunicati allo stesso Servizio” ed a riprova di ciò si cita una nota del 10 maggio 2021 con cui il Comune di Nizza ha trasmesso una relazione sulla descrizione dello stato di fatto del depuratore, datata 31 marzo 2021, nella quale nulla è riportato in merito a tali lavori. Inoltre lo stesso Servizio precisa che “nell’ultimo verbale di sopralluogo del 12 luglio 2021 dell’Arpa, quindi successivo al giugno 2021, persistevano le criticità che sono state esposte anche nelle premesse del decreto impugnato del 30 settembre 2021”.

"In merito all’efficienza depurativa, in fase istruttoria, sono state valutate le analisi prodotte in regime di autocontrollo dal 28 gennaio 2019 al 24 febbraio 2021 per un totale di 21 campionamenti - scrive il Dipartimento - dai quali risultava pressoché costante il superamento dei limiti che lo scarico dovrebbe rispettare per i parametri di BOD5, COD e SST, benché la concentrazione del refluo in ingresso rispettava valori ottimali”. Il Servizio Idrico Integrato nella relazione evidenzia, inoltre, che gli ulteriori sei campionamenti successivi a febbraio 2021, esposti nel ricorso, non sono stati mai trasmessi al Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti e, solo per scrupolo, aggiunge che, comunque, solo tre di questi rientrano entro i limiti previsti, anche se due di questi presentano valori estremamente bassi e inusuali sintomo di una forte diluizione del refluo. I restanti campionamenti superano i valori limiti a causa di ingressi di refluo con concentrazioni anomale. In conclusione la Regione ritiene che “gli interventi migliorativi del settembre 2020 e da gennaio a giugno 2021 non hanno modificato l’attuale assetto depurativo dell’impianto e, quindi, superato le criticità esposte nel Decreto di diniego del 30 settembre 2021, in quanto trattasi di mera manutenzione straordinaria con sistemazione delle apparecchiature di misurazione e controllo e ripristino della funzionalità della sezione disinfezione”. Quindi non risulta necessario disporre altri accertamenti e/o istruttorie e il ricorso gerarchico è stato respinto.


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