Dieci giorni di lavori senza sosta, Antillo torna a respirare
di Filippo Brianni | 21/10/2015 | ATTUALITÀ
di Filippo Brianni | 21/10/2015 | ATTUALITÀ
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Anche il sindaco Paratore al lavoro per ripulire strade ed edifici
Dieci giorni ininterrotti di lavori, sindaco e oppositori con stivali e buona volontà, 40 forestali, operai del Comune, Genio civile e Protezione civile. E Antillo torna a respirare. Anche se le cose da fare sono tante, si vede la luce in fondo al tunnel dopo l’alluvione che il 10 ottobre isolò le frazioni Cicala e Canigliari, mise a rischio Romito, squarciò le pareti della chiesa della Sacra Famiglia, travolse auto e strade, invase abitazioni, mise a rischio la stabilità di un ponte. Ma si comincia a respirare. Luce e acqua (seppur a regime ridotto) sono state ripristinate in qualche modo già nelle ore successive al nubifragio e sono state quasi subito sistemate le vie di accesso a Canigliari e Cicala. Si lavora ancora per liberare abitazioni e garage dalla terra e mettere tutto a lucido per sabato, quando inizierà la Sagra della castagna, evento atteso in paese. “Per la Sagra, ce la faremo”, assicura il sindaco Davide Paratore. Intanto, si fa il punto sulle cose da fare. Si lavora anche per verificare le condizioni del ponte Acquavena e per programmare il consolidamento della frazione Romito e il recupero della chiesa Sacra Famiglia di Canigliari. Da valutare anche la situazione dei torrenti, soprattutto quello esondato su Canigliari, e dei costoni.