Disgelo sul passaggio della talpa, i sindaci barricadieri aprono: "Passerà solo quando..."
di Andrea Rifatto | 10/03/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 10/03/2024 | ATTUALITÀ
2149 Lettori unici
L'incontro in municipio a Roccalumera
Dal pugno duro all’accordo condizionato, per limitare i danni ed evitare di bloccare l’opera. C’è un’intesa tra i sindaci barricadieri e gli attori coinvolti nella costruzione del raddoppio ferroviario per far transitare la seconda tunnel boring machine (Tbm) “Forza d’Agrò”, che dovrà raggiungere il cantiere della stazione di Sant’Alessio Siculo. Se il Comune di Furci Siculo ha già rilasciato il nulla osta al transito sul proprio lungomare, i confinanti Roccalumera e Santa Teresa di Riva hanno finora risposto picche alle richieste della “Simi”, la società incaricata del trasporto eccezionale, che ha fatto presente come in mancanza del via libera “non si potranno portare a termine nei tempi previsti i lavori con conseguenti costi non previsti ed ingenti penali da parte del committente e del porto di Reggio Calabria”, dove il 13 marzo arriverà la nave con le componenti della talpa. Già il 18 ottobre i due Comuni aveva annunciato che avrebbero concesso i nulla osta solo all’effettivo avvio dei lavori di costruzione delle rampe provvisorie dell’A18 per smaltire il traffico di cantiere, ma l’iter procede a rilento come emerso nel corso di un incontro nel municipio di Roccalumera con sindaci e amministratori di Scaletta Zanclea, Itala, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Santa Teresa di Riva, Savoca e Sant’Alessio Siculo, Massimo Brocato e Teresa Donato (Cas), Maurizio Infantino (Rfi), Salvatore Vanadia (Italferr) e Antonino Pulejo (Webuild). “Consegno la fascia al prefetto affinché sia lei a darvi il nulla osta - ha esordito il sindaco ospitante Giuseppe Lombardo - da me non l’avrete se non all’effettivo inizio dei lavori per gli allacci autostradali, l’unica garanzia che ci è rimasta”. “Il lavoro deve andare avanti - ha replicato Infantino - confermo l’impegno a realizzare le rampe e che non ci saranno impatti sulla viabilità”, così come Pulejo ha lanciato un appello a far transitare la Tbm: “Subiamo importanti conseguenze, consentiteci il transito per evitare altri problemi a catena - ha detto ai sindaci - lasciateci completare il trasporto, si stravolgerebbe tutto con conseguenze devastanti sull’appalto. Non possiamo lasciare il trasporto al porto di Reggio Calabria, saremo costretti a stoccarlo altrove”. Il Cas ha reso noto che il 4 marzo ha espresso parere favorevole alla realizzazione degli allacci provvisori di Sant’Alessio Siculo, Nizza di Sicilia e Calatabiano, mentre per Itala-Scaletta Zanclea l’istruttoria è in corso: l’iter è però subordinato al rilascio dei pareri, con tempi di almeno 3-4 mesi, a partire da quelli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Ambiente, anche se in quest’ultimo caso si dovrebbe avere un primo esito entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta di valutazione preliminare al fine di individuare l’eventuale procedura da avviare. Il Ministero dovrà infatti stabilire se il progetto delle rampe dovrà essere assoggettato a verifica di assoggettabilità a Valutazione impatto ambiente (Via), a Valutazione impatto ambiente oppure no. Il tavolo, dopo una discussione a tratti anche accesa, ha raggiunto un’intesa che si attuerà con l’individuazione delle soluzioni per gestire la viabilità e alleviare l’impatto dei mezzi pesanti sulle comunità, con ordinanze comunali per stabilire giorni, orari e strade di transito insieme a Rfi, Italferr e Webuild, in attesa che arrivi il primo ok ministeriale. Le parti si incontreranno tra lunedì e martedì per mettere nero su bianco le soluzioni viarie. “Una volta ottenuto il parere ministeriale rilasceremo il nulla osta al transito della Tbm - hanno assicurato Lombardo e il collega santateresino Danilo Lo Giudice - servono garanzie e chiarezza sulla viabilità, perchè siamo vicini all’estate e per inizio dei lavori delle rampe passerà almeno un anno. Gli effetti collaterali non sono stati adeguatamente valutati, non siamo neanche all’inizio dell’opera e gli effetti sono già devastanti”. Infantino ha assicurato che entro una settimana Rfi invierà la richiesta di parere ambientale a Roma e che l’iter verrà seguito quotidianamente: “Da parte nostra c’è una sfiducia comprensibile - ha fatto presente il sindaco di Sant’Alessio Siculo, Domenico Aliberti - di queste rampe se ne parla dal 2022 ma siamo ancora a niente. Serve con urgenza una viabilità alternativa, valutando anche di far passare i mezzi di notte: lo scavo delle gallerie non è ancora iniziato e già i mezzi pesanti si incastrano sulle nostre strade”.