Dissesto a Roccalumera, i primi creditori bussano al Comune: richieste per 1,3 milioni
di Andrea Rifatto | 02/09/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 02/09/2024 | ATTUALITÀ
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Adesso c'è tempo fino al 14 ottobre
C’è già un primo bilancio del lavoro finalizzato ad accertare la massa passiva del Comune di Roccalumera, dopo la dichiarazione di dissesto finanziario approvata il 2 aprile dal Consiglio comunale considerata l’impossibilità di ripianare il disavanzo da 6 milioni 961mila 655 euro. Il 15 luglio l’Organismo straordinario di liquidazione, il dottor Alberto Lombardo, ha redatto l’avviso rivolto ai creditori per la presentazione delle istanze e la rilevazione della massa passiva al 31 dicembre 2023, invitando chiunque ritenga di averne diritto a presentare entro 60 giorni la domanda atta a dimostrare la sussistenza del debito, e nei giorni scorsi ha preso atto che al 6 agosto risultano pervenute al protocollo dell’ente 57 istanze di ammissione alla massa passiva per un ammontare di 1 milione 371mila 226 euro. Il funzionario, valutato che l’ammontare della massa passiva censita finora, rapportata con l’entità dell’esposizione debitoria acclarata dall’Amministrazione comunale nella procedura dichiarativa del dissesto finanziario, fa presupporre che l’insinuazione al passivo a cura dei creditori non si esaurirà con le istanze che perverranno entro il primo termine di 60 giorni concesso, ha ritenuto che sussistessero le ragioni di opportunità per prorogare il termine. Così ha concesso ai creditori altri 30 giorni, spostando la scadenza dal 13 settembre al 14 ottobre. Le istanze dovranno essere indirizzate all’Organo straordinario di liquidazione del Comune di Roccalumera utilizzando il modello scaricabile dal sito internet dell’ente, indicando l’oggetto del credito vantato, il relativo importo, l’epoca in cui è sorto e l’idonea documentazione atta a dimostrare la sussistenza del debito dell’ente. Probabile, dunque, che in municipio arrivino altre istanze, anche se la massa passiva è costituita soprattutto da mancate entrate per tributi non pagati. L’Amministrazione comunale ha sempre fatto presente come il ricorso alla procedura di dissesto finanziario non sia stata una scelta facoltativa ma obbligata, una volta che oltre al disavanzo di amministrazione progressivamente crescente è emerso anche uno squilibrio strutturale di parte corrente del bilancio di previsione di portata rilevante, pari ad oltre un milione annuo per il triennio 2024-2026.