Dissesto a Taormina, il Ministero dice sì al Piano di estinzione. E c'è un "tesoretto"
di Andrea Rifatto | 07/09/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/09/2024 | ATTUALITÀ
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Il Viminale ha certificato il lavoro dell'Osl
Era il “sigillo” ufficiale che mancava e adesso è arrivato, a certificare la bontà del lavoro svolto. Il Ministero dell’Interno ha approvato il Piano di estinzione dei debiti del Comune di Taormina, stilato per chiudere il dissesto finanziario dichiarato dal Consiglio comunale il 22 luglio 2021. Il decreto è stato trasmesso, tramite la Prefettura di Messina, al Comune e all’Organo straordinario di liquidazione composto dal presidente Lucio Catania e dai membri Tania Giallongo e Maria Di Nardo, che ha gestito tutta la procedura e ha stilato il Piano di estinzione presentato il 27 giugno e poi modificato ed integrato il 15 luglio, a seguito di rilievi e richieste istruttorie. Il decreto, firmato della sottosegretaria Wanda Ferro, dà atto della valutazione della coerenza complessiva degli atti prodotti e del parere favorevole della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali, reso lo scorso 24 luglio. I numeri ufficiali e definitivi approvati dal Ministero dell’Interno certificano il totale della massa attiva accertato in 49.999.736 euro, di cui 15.173.203 euro come fondo cassa, 12.954.326 euro per residui ammessi all’attivo della liquidazione, 10.607.229 euro per residui accertati dall’Osl e ulteriori 11.003.053 euro quale anticipazione in termini di cassa da parte dell’Ente; le spese per la gestione della liquidazione ammontano a 420.527 euro, dunque con una massa attiva residua di 49.579.208 euro, mentre il totale della massa passiva ammissibile alla liquidazione si è attestato su 44.256.281 euro, di cui 32.667.083 euro per debiti transatti dall’Osl con procedura semplificata, 10.670.716 per debiti fuori bilancio e 918.481 euro tra residui passivi non compensati nel fondo di cassa, con una differenza positiva di 5.322.927 euro. Un “tesoretto”, quest’ultimo, che l’Organismo straordinario di liquidazione è tenuto a restituire al Comune di Taormina, al netto di eventuali scostamenti che si potranno verificare in sede di rendicontazione, dopo l’approvazione del rendiconto della gestione della liquidazione entro 60 giorni dall’ultimazione dei pagamenti, atto che va trasmesso all'organo di revisione contabile del Comune, competente sul riscontro della liquidazione e sulla verifica della rispondenza tra il piano di estinzione e l'effettiva liquidazione. «Adesso abbiamo l’ufficialità di un provvedimento in gran parte atteso - commenta l’Osl - la notifica del decreto apre l’ultima fase della nostra attività, cioè quella del rendiconto. Ovviamente siamo molto soddisfatti del lavoro fatto ed orgogliosi di avere fatto uscire Taormina dal dissesto in tempi molto più rapidi di quelli attesi e di quelli che mediamente si registrano a livello nazionale. Questo è stato possibile per la sinergia creatasi con i vertici politici dell’ente». Confermata dal Ministero l’esclusione dei debiti non ammissibili alla liquidazione, ossia 37 richieste per 1.457.468 euro: in questo caso spetterà al Consiglio comunale individuare i soggetti ritenuti responsabili dei debiti esclusi dalla liquidazione. L’ammontare di tutti i debiti, in base alle istanze creditorie pervenute, era stato quantificato in 66.678.89 euro, cifra arrivata poi a 108.970.893 euro con 393 istanze presentate, comprese quelle tardive: questo importo ha costituito la base per l’attivazione delle proposte formulate dalla Commissione a seconda dell’anzianità del credito, con percentuali di riconoscimento del 60% (fino al 2012), 50% (dal 2017 al 2013) e 40% (dal 2018).