Dissesto idrogeologico, "Zona jonica ancora a rischio, ecco come intervenire"
04/10/2017 | ATTUALITÀ
04/10/2017 | ATTUALITÀ
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Giampiero Trizzino e Valentina Zafarana al Palazzo della Cultura
A 8 anni di distanza dal tragico evento dell'alluvione di Giampilieri e Scaletta che sconvolse località intere, causando anche 37 morti, nel comprensorio jonico molto resta da fare: cantieri ancora aperti a Scaletta Zanclea, opere incompiute e lavori fermi. A S Teresa di Riva, la deputata del Messinese del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana e il designato assessore all’Ambiente e Territorio Giampiero Trizzino, con il supporto tecnico del geologo Massimiliano Silvestro, hanno affrontato il tema scottante delle politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico in Sicilia e denunciato lo stato dell'arte nel Messinese, illustrando le azioni urgenti da mettere in campo, di fronte ad una platea con numerosissimi cittadini. Ha aperto il dibattito la 5 Stelle Zafarana, che nel suo intervento ha raccontato come in Sicilia soltanto il 15 percento dei nuovi progetti (2015-2023) sia in fase esecutiva, mentre per quanto riguarda i fondi del passato non utilizzati (2000-2014), è stato sbloccato soltanto il 5% del totale dei progetti nazionali. "Se i lavori da ordinanza della Protezione civile sono quasi del tutto ultimati, a Giampilieri e zone limitrofe – ha affermato la deputata – ancora rimangono fermi i lavori in capo all'Assessorato Ambiente, che dovrebbe operare tramite la Struttura commissariale. Rimangono in particolare i torrenti Divieto e Racinazzi a Scaletta Zanclea, il primo attende di essere ripulito prima che giungano le piogge autunnali e invernali, mentre il secondo attende che il progetto venga definitivamente finanziato, in modo da permettere nuovamente ai cittadini di poter raggiungere il cimitero". "La Regione sta a guardare, paga solo i danni degli eventi quali alluvioni, esondazioni, erosione costiera – ha aggiunto Zafarana – mentre illustra le percentuali di spesa pubblica dei fondi sul dissesto, senza curarsi della prevenzione che, invece, darebbe luogo a sicuro risparmio economico da un lato, e di vite umane dall'altro". L’ex presidente della Commissione Ambiente all’Ars, oggi designato assessore dei 5Stelle per l’Ambiente e il Territorio, Giampiero Trizzino, durante il dibattito ha proposto il fascicolo del fabbricato, “uno strumento che servirà per il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio edilizio, finalizzato ad individuare le situazioni di rischio degli edifici e a programmare, nel tempo, interventi di ristrutturazione e manutenzione per migliorare la qualità dei fabbricati”. "Proponiamo anche la defiscalizzazione al 65 per cento sui lavori, il cosiddetto Geobonus, e lo svincolo dei Comuni dal Patto di stabilità. La prevenzione intanto diventa cardine dell'azione politica. A tal proposito – ha aggiunto Trizzino – è necessario sostenere la ricerca scientifica, nonché verificare ed eventualmente aggiornare i Piani di emergenza dei Comuni". Il geologo Silvestro ha indicato le azioni prioritarie da mettere in campo, tra queste il superamento delle problematiche legate all’eccessiva frammentazione dei finanziamenti e alla realizzazione di opere con effetti limitati a scala locale, e lo sviluppo e l’adozione delle strategie sinergiche tra attuazione dei Piani di prevenzione e gestione dei rischi, come il Pai, e la realizzazione di nuove infrastrutture attraverso, ad esempio, pareri vincolanti che condizionino la loro realizzazione al miglioramento dell’assetto idrogeologico attraverso interventi di mitigazione del rischio. “Bisogna mettere in atto politiche di cooperazione con le altre regioni che si trovano ad affrontare le nostre stesse problematiche e che hanno già sperimentato, – ha spiegato Silvestro – le regioni Liguria, Toscana, Emilia Romagna ecc., ad esempio, partecipando con altre regioni europee a diversi progetti finanziati con i fondi comunitari, hanno avuto modo di sviluppare strumenti conoscitivi e strategie d’azione, sperimentato interventi integrati, buone prassi e semplificato le procedure per la manutenzione che rappresenta importantissima azione di prevenzione. Inoltre, hanno definito il reticolo idrografico significativo e normato l’uso delle relative fasce di pertinenza, superando il problema delle interferenze che rappresenta la causa primaria di tanti disastri”.