Dissesto nella riviera jonica, cosa è cambiato dopo l'alluvione 2009?
01/04/2017 | ATTUALITÀ
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L'alluvione dell'ottobre 2009 a Scaletta Zanclea
Cos’è cambiato nella riviera jonica a quasi otto anni dall’alluvione del 1° ottobre 2009? Girodivite, magazine di giornalismo partecipato, proverà a dare una risposta, attraverso le immagini catturate sul territorio e la testimonianza di esperti sull’argomento, provenienti dal mondo del giornalismo, dell’università, del sindacato e dell’attivismo ambientale, nel corso dell’incontro-dibattito “Prima che...sette anni dopo”, in programma domenica 2 aprile alle ore 17 in un locale di via Torrente Savoca a S. Teresa di Riva. “Tra mareggiate e fiumare, dobbiamo abbandonare le case in cui viviamo o esiste un altro modo di vivere il territorio? Un’altra riviera è possibile?” si chiedono gli organizzatori. Durante l’incontro verrà fatto il punto sulla situazione idrogeologica della riviera jonica ricordando l’alluvione dell’1 ottobre 2009 che ha coinvolto Scaletta Zanclea e Giampilieri, quando un violento nubifragio colpì la zona nord-orientale della Sicilia dal capoluogo peloritano fino a Scaletta. Una fortissima e incessante pioggia si abbatté tutta la notte, provocando lo straripamento dei torrenti e di eventi franosi, che trasportarono verso i paesi della riviera fango e detriti. Paesi come Scaletta e diverse località del comune di Messina, quali Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano Briga, Briga Superiore e Pezzolo registrarono ingenti danni alle abitazioni. Il disastro provocò la morte di 31 persone e di 6 dispersi. La zona interessata fa parte di un contesto ad alto rischio idrogeologico e prima dell’1 ottobre 2009 si erano già registrati in passato eventi simili, oltre ai continui smottamenti che hanno da sempre interessato il Capo Alì, costringendo la chiusura per diversi mesi della Statale 114, nonostante un ingabbiamento delle colline della zona con delle reti metalliche. Da quella notte, gli episodi di allagamenti, smottamenti e di fango trascinato per le strade dei paesi della riviera jonica messinese si sono ripetuti negli anni. A più riprese hanno interessato i paesi di Nizza di Sicilia, Roccalumera e, più recentemente, Letojanni e Giardini Naxos, registrando altri ingenti danni ed anche qualche vittima. Girodivite a febbraio 2010, per dirottare l’attenzione sulla tragedia vissuta solo pochi mesi prima, organizzò una mostra fotografica a S. Teresa, esponendo delle immagini risalenti dagli inizi del 1900 fino al 1960, per evidenziare come si presentava la riviera prima di quel boom economico che, in queste zone, si trasformò in speculazione edilizia le cui, conseguenze, per quanto sopra esposto, i cittadini del comprensorio hanno cominciato a pagare.
All’appuntamento di domenica interverranno Saro Visicaro, presidente dell’Associazione Messina in Movimento; Giuseppe Cugno, geologo specialista territorio e ambiente, clima e meteorologia, vincitore del Premio speciale Carver 2014 (saggistica) col libro “Scenari Meteorologici Mediterranei” che si apre con la presentazione del meteorologo Andrea Baroni. Totale l’impegno (una storia) per Riserva Cava Grande del Cassibile. Rilevatore coautore carte geologiche Sicilia sud-orientale; Alessandro Currò, sindacalista dell’Unione Sindacale di Base e Giacomo Di Leo,insegnante e promotore del Comitato NO-Frane della riviera jonica messinese.