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Don Camillo e Peppone a Forza d’Agrò: il sindaco cede al parroco
di Andrea Rifatto | 30/09/2018 | ATTUALITÀ
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Il parcheggio con l'auto del parroco
Alla fine il sindaco ha ceduto al parroco. Inaspettatamente, visto il vigore con cui da tre anni portava avanti la sua azione nell’edizione 2.0 di Don Camillo e Peppone in versione Forza d’Agrò. Fabio Di Cara ha deciso di deporre le armi nella “guerra del parcheggio” sulla proprietà dello spazio dietro l’abside della cattedrale Maria Santissima Annunziata e Assunta. Da qualche giorno i mezzi del Comune non vengono più parcheggiati in quell’angolo di piazza Largo Piano e don Luciano Zampetti, rientrando da Roma, lo ha trovato libero e così ha potuto sostare con il proprio veicolo, delimitando lo stallo con una catena, come avveniva fino al dicembre 2015. “Un atto di magnanimità” lo definisce Di Cara, da noi interpellato ieri, a nove mesi dal termine del suo secondo mandato e dunque non più ricandidabile. “Non farò più politica – annuncia l’avvocato eletto nel 2009 – ma sappiano i miei avversari che potrei fare il sindaco di Forza d’Agrò per 150 anni, vista la loro inconsistenza e incapacità". Una stoccata a quanti lo hanno sempre criticato, anche sulla storia del parcheggio, contestandogli di aver instaurato un contenzioso contro la Parrocchia del suo comune, o meglio contro il parroco, per futili motivi. E che adesso, in un certo senso, esultano. Oppositori "extra parlamentari", visto che a Forza d'Agrò di minoranza consiliare non se n'è mai vista traccia in questa legislatura. E anche in quella prima. Contenzioso che vede padre Luciano in vantaggio 2-0, visto che il 25 ottobre 2017 il Tribunale gli ha riconosciuto con un’ordinanza la titolarità di quello spazio da 15 metri quadrati dietro l’abside della cattedrale, dove tutti sacerdoti che si sono succeduti negli anni hanno sempre parcheggiato la loro auto, così come ha fatto Zampetti al suo arrivo a Forza d’Agrò nel 2011. Fin quando tra il 18 e il 19 dicembre 2015, al termine dei lavori di riqualificazione di piazza Largo Piano, il Comune si è appropriato dell’area approfittando dell’assenza del sacerdote, occupandola con l’autovettura di servizio e sostenendo come fosse bene demaniale di sua esclusiva proprietà, impedendo alla Parrocchia l’esercizio del possesso parcheggiando nel tempo auto, scuolabus e perfino una motoape. Fino ai giorni scorsi, quando i mezzi sono tornati nel deposito comunale in virtù del passo indietro del primo cittadino. Il 5 giugno, inoltre, il Tribunale ha rigettato il reclamo del Comune contro l’ordinanza del 2017 accogliendo il ricorso della Parrocchia, che visto il mancato rispetto del provvedimento ha chiesto poco dopo al giudice l’esecuzione forzata dello stesso e attendeva il sopralluogo dell’ufficiale giudiziario. In questi mesi, tra l’altro, il sacerdote non ha mancato di segnalare ai carabinieri della locale Stazione l’occupazione del parcheggio. Un litigio costato finora ai cittadini 5mila 254 euro (2mila 486 dell’ordinanza e 2mila 768 euro del rigetto del reclamo) di risarcimenti riconosciuti dal Tribunale alla Parrocchia, oltre le spese legali sborsate dal Comune.