Giovedì 21 Novembre 2024
Incontro in rete promosso dal Club di S. Teresa con professionisti ed esperti


"Donare gli organi è un atto di amore": i Lions sensibilizzano contro la disinformazione

di Redazione | 17/11/2020 | ATTUALITÀ

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I partecipanti all'incontro

“La donazione degli organi: un atto di amore e civiltà” è stato il tema di un incontro in rete promosso dal Lions Club Santa Teresa per discutere di una tematica spessa poco affrontata o sulla quale regna molta disinformazione. “Nonostante le restrizioni per il Covid che stanno penalizzando le attività, non abbiamo voluto rinunciare a continuare la nostra opera di servizio, informazione e solidarietà per la società civile - spiega il presidente Massimo Caminiti - proseguendo nei limiti delle possibilità, senza stare stare fermi e agendo con sapienza ottimizzando le attività”. Relatori sono stati il prof. Domenico Santoro, direttore Uoc Nefrologia e Dialisi dell’Università di Messina e il dott. Giorgio Battaglia, direttore di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Acireale e responsabile regionale del Centro Trapianti; intervenuti per una testimonianza i presidenti provinciali dell’Aido, Agostino Mallamaci, dell’Admo, Salvatore Parrino e il presidente dell'Avis Santa Teresa, Elia Mignali, che ha presentato le diverse funzioni dell’autoemoteca in dotazione. A coordinare i lavori Leonardo Racco, delegato distrettuale Lions del service “Diffusione della cultura sulla donazione degli organi”. A concludere l’incontro il governatore del Distretto Lions Sicilia, Mariella Sciammetta: “Il punto critico è la disinformazione sulla donazione, che alimenta pregiudizi, paure e preoccupazione e si radica dove c’è ignoranza - ha detto Sciammetta - come Distretto abbiamo voluto attenzionare il service relativo alla diffusione della cultura della donazione, non abbiamo altri strumenti ma la possibilità di stimolare il dibattito e questo sta ben facendo il Lions Club di Santa Teresa. Purtroppo abbiamo ancora il 50% di persone che si oppongono alla donazione degli organi, che è un segnale di civiltà oltre che di solidarietà e generosità, un modo per sconfiggere la morte e andare oltre noi stessi”.


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