Donne che aiutano altre donne: "Al tuo fianco" da 10 anni vicino alle vittime di violenza
di Andrea Rifatto | 01/12/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/12/2019 | ATTUALITÀ
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Scavone, Mangano, La Torre, Librizzi, Lo Giudice e Conte
“Una scommessa che dura da 10 anni, donne che aiutano altre donne vittime di violenze, che chiedono di essere ascoltate e aiutate a denunciare, ma non giudicate, accompagnate anche nel difficile percorso giudiziario”. È racchiuso nelle parole della presidente Concetta La Torre il cammino dell’associazione “Al tuo fianco”, che ieri pomeriggio ha festeggiato a Villa Crisafulli-Ragno a Santa Teresa di Riva il decennale della sua fondazione e dell’apertura del Centro antiviolenza, che mette a servizio di chi ha bisogno di aiuto le professionalità delle volontarie che vi operano, avvocati, psicologi, insegnanti. "Non ci sostituiamo alle donne ma siamo al loro fianco - ha aggiunto la presidente La Torre - aiutandole in ospedale, dalle forze dell'ordine, nei tribunali, consapevoli di quanto sia difficile far emergere le storie di soprusi". Un lavoro che parte anche nelle scuole, per sensibilizzare le giovani generazioni. Una festa, quella di ieri, ma anche un momento di riflessione sulla violenza di genere, alla presenza di numero autorità associazioni e cittadini. “Come donna e come prefetto non avrei potuto trascurare la questione e non possiamo consentire che al giorno d’oggi si assista a questa pericolosa deriva - ha detto il prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi – serve una battaglia di civiltà per contrastare il fenomeno - ha detto il prefetto Maria Carmela Librizzi – e proprio per questo appena insediatami ho messo intorno ad un tavolo tutte le istituzioni per mettere in rete le informazioni e abbiamo dato vita alla Carta dei Servizi sul contrasto alla violenza sulle donne. Quando si parla di violenza di genere è importare anche una corretta informazione da parte della stampa nel raccontare gli episodi importanza di una corretta informazione e puntiamo ad ottenere anche la collaborazione di aziende disponibili ad assumere donne vittime di violenze. Tutto ciò sicuramente non basta ma lo dobbiamo alle vittime”. Tra i relatori l’assessore regionale alla Famiglia Antonio Scavone, che ha evidenziato l’impegno della Regione siciliana a far crescere fino a 52 il numero di case di accoglienza e la creazione della carta dei servizi per localizzare quella più vicino, ricordando come il Governo Musumeci abbia stanziato fondi da destinare ai Comuni per i centri antiviolenza. Il sindaco di S. Teresa, Danilo Lo Giudice, ha ricordato come il centro antiviolenza fosse una realtà che mancava sul territorio e che pensare che le varie forme di violenza sulle donne siano un fenomeno lontano da noi sia assolutamente sbagliato, ribadendo come “le istituzioni in sinergia con le associazioni hanno l’obbligo di dare concretamente risposte affinché si comprenda che rivolgersi alle istituzioni denunciando non è una possibilità bensì una necessità per far capire che insieme si può mettere fine a tutto ciò”. La rapidità dell’intervento delle autorità dopo la denuncia è stato un tema evidenziato dal sostituto procuratore Roberto Conte, che ha ricordato “l’azione tempestiva della Procura della Repubblica di Messina grazie al gruppo coordinato dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci dedicato ai delitti contro le fasce deboli e all’analisi dei cosiddetti ‘reati sentinella’ (percosse e lesioni) che grazie all’applicazione del Codice rosso concente di ottenere dal giudice una misura cautelare a cinque giorni dalla denuncia della vittima”. Tra gli intervenuti la presidente della Prima sezione civile, Caterina Mangano, che ha illustrato casi concreti e azione dell’autorità giudiziaria; poi il commissario capo Chiara Ricco Galluzzo, dirigente del Commissariato di Polizia Messina Sud, che ha mostrato le modalità operative attuate dalla Questura di Messina e il Protocollo Eva contro la violenza; il capitano Arcangelo Maiello, comandante della Compagnia Carabinieri di Messina, che si è soffermato sull’importante ruolo svolto dalle Stazioni dell’Arma, soprattutto nei piccoli centri, dove i militari sono disponibili a raccogliere denunce di violenze anche oltre l’orario di apertura per girare rapidamente le segnalazioni all’autorità giudiziaria. Presenti al Palazzo della Cultura e intervenuti alla cerimonia anche Daniela Cacciola per l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia; Maria Flavia Timbro dell’Ordine degli Avvocati di Messina; Vera Squatrito e Giordana Zizzo, mamme di Giordana e Laura, uccise dal proprio compagno; Maria Andaloro ideatrice della campagna “Posto occupato”; Mariella Crisafulli, consigliera provinciale di Parità; Giovanna Spatari delegata alle Politiche di genere dell’Università di Messina e molti amministratori della zona jonica.