Donne vittime di violenza, arriva il reddito di libertà: ecco i requisiti e come ottenerlo
di Redazione | 11/11/2021 | ATTUALITÀ
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Le domande vanno presentate ai Comuni
Un fondo destinato alle donne vittime di violenza, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalla Regione e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, finalizzato a contribuire a sostenerne la loro autonomia. Lo ha istituito l’Inps con il “Reddito di Libertà”, misura che consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi alle donne senza figli o con figli minori, finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli o delle figlie minori. La misura, inoltre, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Destinatarie del contributo sono le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno e le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria: l’importo è destinato a quante che hanno già iniziato l’iter di distacco dai centri antiviolenza per garantire loro la disponibilità economica necessaria a provvedere alla propria autonoma, a cominciare dalla casa. La domanda per il Reddito di Libertà va presentata dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza, utilizzando il modello allegato. Nella domanda dovrà essere sottoscritta la dichiarazione dal rappresentante legale del Centro antiviolenza che ha preso in carico la donna, che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso e la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente. L’operatore comunale è tenuto a provvedere al contestuale inserimento della domanda nel portale Inps. Per la Sicilia sono stati destinati 274mila euro: le domande non ammesse per insufficienza di budget potranno essere accolte in un momento successivo.