Doppio binario, a Scaletta è muro contro muro: "Non ascoltarci è mancanza di rispetto"
di Andrea Rifatto | 27/11/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/11/2022 | ATTUALITÀ
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Il nuovo tracciato previsto nel tratto Itala-Scaletta
“Non aver dato corso alla richiesta di convocare un Consiglio comunale aperto, o peggio subordinandola ai propri tempi o a quando Rete Ferroviaria Italiana darà ‘disponibili ulteriori aggiornamenti’, suona come una mancanza di rispetto verso i cittadini firmatari (e non) e disattende il principio di rappresentanza cui ogni consigliere deve attenersi nello svolgimento del proprio mandato”. Una dura replica quella presentata in municipio a Scaletta Zanclea, indirizzata a sindaco, assessori e consiglieri, da Filippo Manganaro e Guido Di Blasi, che si definiscono delegati (e non promotori) dai 175 cittadini che nelle scorse settimane hanno depositato una raccolta firme chiedendo una riunione aperta del civico consesso per discutere sull’avvio dei lavori del raddoppio ferroviario. Richiesta alla quale dieci giorni fa il presidente del Consiglio, Andrea Le Cause, ha risposto spiegando che ci sarà una riunione aperta non appena sarà pronto il progetto esecutivo, da presentare alla cittadinanza per ricevere le opportune osservazioni. Ma Manganaro e Di Blasi non ci stanno: “Il Consiglio comunale è il massimo organo rappresentativo della comunità ed espressivo della domanda sociale, nonché interprete permanente della volontà popolare - scrivono - ma sembrerebbe che il presidente dimentichi tale concetto, perdendo di vista quanto hanno chiesto i sottoscrittori. Tra l’altro a due anni di distanza dalla risposte alle richieste avanzate a Rfi dall’Amministrazione, e a dir poco inusuale e strano il fatto che non il presidente non abbia convocato un Consiglio comunale a ciò dedicato e che tema non sia stato discusso e non è stato sentito il bisogno di interloquire, consultare, dialogare con la popolazione per informarla adeguatamente e concordare il da farsi su un argomento di tale portata per il nostro territorio. Tutto ciò è ancora più grave se si pensa che tale inerzia è stata condivisa ed attuata dal sindaco”. Secondo i firmatari della petizione, aspettare la presentazione del progetto esecutivo non porterà a nulla, poiché i giochi sarebbero ormai fatti e in quel momento qualsiasi istanza non potrà essere recepita e ogni riunione si tradurrebbe in un’inutile passerella. “Non intendiamo muovere accuse contro nessuno - precisano - ma abbiamo unicamente a cuore il trovare soluzioni che valgano a dare respiro al nostro territorio. Lo scopo dell'iniziativa è quello di evitare che la realizzazione di un’opera valida e certamente condivisa, si trasformi nell'ennesimo ‘scippo’ per il nostro territorio (vedasi autostrada), piuttosto che in un’opportunità, condizionandone in negativo lo sviluppo e la vita di relazione dei cittadini per gli anni a venire”. Non solo un modo per visionare progetti e relazioni tecniche, dunque, ma una iniziativa nata dal “desiderio di conoscere la visione strategica dei nostri amministratori, le iniziative intraprese dal 2018 o dal 2020 ossia, quando Rfi ha rigettato gran parte delle richieste compensative, peraltro dai richiedenti condivise, o quelle in cantiere”. “Una richiesta - concludono Manganaro e Di Blasi - non improvvisata nè tendente a secondi fini, come ama dire in giro qualche amministratore o consigliere, forse un po’ titubante del confronto o consapevole della mancanza di argomenti. Ciò che deve prevalere è unicamente l'interesse generale e questo si tutela col confronto ed il dibattito democratico, da cui nascono le idee propositive a tutela del nostro territorio e dello sviluppo futuro, che allo stesso si vuole dare”.