Elezioni del Consiglio, la Regione commissaria la Città metropolitana
di Andrea Rifatto | 30/04/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/04/2019 | ATTUALITÀ
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Il sindaco metropolitano Cateno De Luca
Si è reso necessario l'intervento di un commissario ad acta per indire i comizi elettorali per le elezioni dei componenti del Consiglio della Città metropolitana al posto del sindaco metropolitano Cateno De Luca. Ieri il dirigente generale del Dipartimento regionale delle Autonomie locali ha infatti nominato in via sostitutiva il dottor Giuseppe Petralia, componente dell’Ufficio Ispettivo del Dipartimento, con il compito di recarsi alla Città metropolitana al fine di provvedere all’indizione delle elezioni del Consiglio, già programmate per il 30 giugno. De Luca il 19 aprile ha comunicato di non voler procedere all’adempimento obbligatorio, giustificando tale scelta come forma di protesta contro lo stato finanziario in cui si trova l’ex Provincia, con il rischio di fallimento. “Se saremo costretti a dichiarare il dissesto non comprendo perché dobbiamo celebrare queste elezioni” aveva detto commentando la lettera inviata all’Assessorato Autonomie locali, al prefetto e per conoscenza al commissario straordinario della Città metropolitana, al collegio dei revisori dei conti e al nucleo di valutazione. E così la Regione, “visto che la legge regionale 15/2015 obbliga il sindaco metropolitano ad emettere il decreto di indizione delle elezioni del Consiglio metropolitano entro il sessantesimo giorno antecedente quello della consultazione”, ha agito di conseguenza nominando un commissario ad acta con il compito di portare a compimento l’incarico entro tre giorni. Petralia si è insediato già questa mattina a Palazzo dei Leoni e con decreto commissariale n. 1 ha indetto, per domenica 30 giugno, i comizi elettorali per le elezioni dei quattordici componenti del Consiglio metropolitano. I costi del suo incarico sono a carico dell’ex Provincia: al commissario sono dovuti l’indennità di carica e di responsabilità e il rimborso spese, il tutto a carico dell’ente inadempienti, ossia la Città metropolitana.