Lunedì 21 Aprile 2025
Il Partito democratico chiede di sfruttare il progetto, anche con il raccordo di Letojanni


"Eliminare la stazione di Taormina è un danno irreparabile: basta raccontare frottole"

di Redazione | oggi | ATTUALITÀ

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Il cantiere del raddoppio ferroviario a Taormina

Perdere la stazione sarebbe un danno irreparabile. A dirlo è il Circolo del Partito democratico di Taormina, che interviene dopo la richiesta dall’Amministrazione comunale a Rete Ferroviaria Italiana di eliminare dal progetto del raddoppio ferroviario la stazione sotterranea di Taormina, prevista sulla via Mario e Nicolò Garipoli. «Nessuno fermerà il cantiere del doppio binario né verrà spostato il tracciato della galleria che é già in costruzione, con le talpe in azione - esordisce il partito guidato da Filippo Patanè - se il problema sta nel masso poggiato sul crinale della collina la questione è roba vecchia, sottovalutata da un’Amministrazione che crea il caso per giocare al rialzo con Rfi e le autorità. Il consolidamento del versante si farà, a spese di Rfi, e questo intervento verrà fatto comunque, perché dovrà proteggere la galleria. E di conseguenza i lavori proteggeranno anche la stazione, il tutto a costo zero per Taormina. Se qualcuno pensa che il punto della nuova stazione sia sbagliato, ne indichi un altro - afferma il Pd - vista la geografia dei luoghi, l’unico punto del tracciato dove risulta possibile collocare una stazione è quello. A meno che qualcuno non proponga di non allargare il tunnel sotto il centro storico e piantarci un ascensore verticale con sbarco diretto sul corso Umberto: tutto è possibile!». Per i Dem taorminesi proporre di sopprimere la stazione è semplicemente inverosimile: «Tutte le città importanti hanno lavorato per collegare la metro o il centro con l’aeroporto, l’ultima Milano - ricordano - che ha lavorato decenni per la linea diretta verso Linate, il nuovo “city airport”, per non parlare di Catania: i benefici della fermata aeroporto sono stati immediati, li riscontriamo proprio in questi giorni di avvio della stagione turistica e ne beneficeremo per il futuro. Chiunque abbia fruito della tratta non torna più ad utilizzare la tangenziale di Catania via auto. Solo noi abbiamo questa marcia in più, ma all’indietro: saremmo gli unici al mondo che intendono rifiutare che questa città, che vive di solo turismo, abbia un collegamento diretto con l’aeroporto di Catania Fontanarossa in 40 minuti. Quelli di Rfi saranno ancora scioccati!». 

La nuova stazione di Taormina centro prevede anche un parcheggio e il Pd si chiede perchè, piuttosto che buttare all’aria la convenzione con Rfi, non si sia pensato ad assicurarsi di gestirlo, invece di proporre nuove colate di cemento nel centro cittadino con appalti per nuovi parcheggi di Asm: «Se c’è un parcheggio bello e pronto fatto da Rfi, non basta quello per garantire il denaro per la manutenzione della stazione? Il costo per mantenerla ammonta a 20 milioni di euro l’anno? Più dell’aeroporto di Catania? Il problema poi é la vigilanza? Tutte frottole». Per il Pd «c’è una certa isteria sull’argomento e i tanti sindaci-ombra, i sindaci-eminenza grigia, gli apprendisti-sindaci, hanno confuso opere compensative con quelle complementari (queste ultime non obbligatorie), hanno evocato danni al parcheggio Lumbi, che con il collegamento alla stazione avrebbe perso non più di una ventina di posti, ma in cambio delle centinaia del nuovo parcheggio. Troppo costoso mantenere il collegamento nuova stazione-parcheggio, ma si trattava solo di un ascensore ed un tapis-roulant. Poi il dietrofront: cancelliamo la scuola “Vittorino Da Feltre” e ci facciamo lo sbarco del collegamento diretto (ma non costava troppo?). Ora niente stazione. Sinceramente ci vorrebbe un esorcista». Le decisioni dell’Amministrazione comunale vengono definite «colpi di testa nati dall’incapacità di comprendere che la stazione di Trappitello non è la seconda stazione di Taormina, bensì quella dell’intera valle Alcantara e Giardini Naxos, e raggiungerla sarebbe un’avventura, visto che è impensabile mettersi in fila sulla via Francavilla e sulla Statale 114 oppure  creiamo la “tangenziale di Mastrissa” lottizzando l’ultimo affaccio naturalistico della città oppure creare un tunnel diretto da via Francavilla all’ospedale Sirina, utile sì, ma per collegare lo svicolo autostradale al nosocomio. «In ogni caso spingere il traffico verso Taormina-centro attraverso l’imbuto di via Crocefisso è semplicemente demenziale: unica costante tra le tre opzioni è che, in ogni caso, tutte si collocano nel mood dell’Amministrazione in carica, fan sfegatata del gasolio, gomma ed aumento del parco personale»

Il Circolo Pd di Taormina commenta infine la vicenda della galleria in progetto tra Mazzeo e Letojanni per collegare la nuova linea al tracciato storico: «Ammesso che non è normale pensare che per prendere un treno un cittadino letojannese debba arrivare a Trappitello, via casello autostradale, o nel bel mezzo del torrente Agró a Sant’Alessio, c’è da dire inoltre che sopprimendo il collegamento del doppio binario con la vecchia tratta si finisce per silurare ogni potenzialità turistica di Letojanni, privando anch’essa del collegamento con l’aeroporto, che invece sarebbe garantito anche fino alla contrada Sillemi. La vecchia tratta con l’attuale progetto potrebbe invece diventare una “metromare”, collegata alla grande viabilità ferroviaria, garantendo finalmente uno sviluppo urbano e turistico anche della frazione di Mazzeo. Si passerebbe dal “lidobus”, che non arriva mai perché bloccato nella chilometrica fila verso l’ingresso della A18 ad una metro efficiente, puntuale e sostenibile. L’unica obiezione valida è quella “ambientale”, portata avanti dalle associazioni spontanee e dai comitati. A questa bisogna prestare molta attenzione ed è lì che si deve negoziare e contribuire, per ottenere da Rfi le correzioni necessarie ed il miglior progetto possibile con il più basso impatto ambientale. Ma ricordiamoci che i comitati si fecero anche contro la costruzione dell’autostrada. Sicuramente non si doveva fare in un modo così impattante, ma chi oggi direbbe che non si doveva fare? Discutiamo allora come fare questa galleria Spisone-Mazzeo, ma non si metta in dubbio che è giusto farla».


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