Sabato 21 Dicembre 2024
L'Unità di crisi della Prefettura coordinerà le operazioni. Venerdì sera a Messina la nave cisterna


Emergenza idrica, "carenze del Comune": il prefetto Trotta assume il comando

di Redazione | 29/10/2015 | ATTUALITÀ

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Cittadini di Messina in coda alle autobotti (LaPresse)

Dura nota della Prefettura di Messina in relazione alla grave emergenza idrica che sta interessando la città dello Stretto. Il prefetto Stefano Trotta ha deciso di assumere il coordinamento dell’emergenza, utilizzando come strumento operativo l’Unità di crisi già attivata in mattinata, che è stata ulteriormente integrata con l’aggiunta di Carmelo Di Vincenzo, dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, che sovrintenderà alle operazioni afferenti ad un razionale piano di distribuzione delle risorse idriche, e di Leonardo Santoro, dirigente dell’Ufficio del Genio civile, che monitorerà i lavori di ripristino dell’impianto, anche al fine di acquisire tempestive e puntuali notizie. La decisione è arrivata dopo la ricognizione effettuata nel pomeriggio di oggi per verificare l’attuazione delle misure concordate nell’incontro svoltosi stamane per fare il punto della situazione e stabilire eventuali ulteriori iniziative in aggiunta a quelle già assunte. “È stato riscontrato che l’autoparco municipale ha dimostrato gravi carenze organizzative – spiega la Prefettura – risultando che, a distanza di sei ore dalle decisioni assunte dal tavolo tecnico, sono state impiegate soltanto poche autobotti e sono stati attivati soltanto tre punti di distribuzione in tutto il territorio comunale. Anche l’Ospedale Papardo, che nel corso della riunione aveva rappresentato pressanti esigenze di fornitura idrica, ha lamentato nel pomeriggio di oggi una grave insufficienza nell’approvvigionamento con rischio di chiusura di reparti”. Trotta ha quindi deciso di assumere il comando delle operazioni, attivandosi anche per inviare alla Società Marnavi di Napoli formale richiesta per l’arrivo nel porto del capoluogo peloritano, nella serata di domani, della nave cisterna da 5mila tonnellate, visto che l’Amministrazione comunale non aveva ritenuto necessario richiederne l’intervento. La Prefettura di Messina ha coinvolto in tale operazione anche l’Amam affinchè appronti immediatamente i necessari raccordi tra la nave cisterna e la condotta idrica cittadina.
Nel comunicato diramato in serata l’Ufficio territoriale del Governo ha specificato come “già lunedì scorso era stata promossa una dedicata riunione, dalla quale era emerso che le criticità sarebbero state risolte nell’arco di 48 ore, essendo già stati avviati gli interventi necessari per la riparazione del danno causato alla condotta idrica di Fiumefreddo, in località Calatabiano (Ct). Contestualmente il Comune avrebbe provveduto all’approvvigionamento di acqua alla popolazione secondo un ordine di priorità prestabilito. Nel pomeriggio di ieri, a causa di ulteriori smottamenti nel luogo della frana, è emersa l’impossibilità di riattivazione dell’impianto nei tempi previsti. Nella mattinata di oggi, il Prefetto ha convocato una nuova riunione per fare il punto della situazione e concordare eventuali ulteriori iniziative in aggiunta a quelle già assunte. Lasciata impregiudicata l’attività tecnico riparativa cui avrebbero provveduto i tecnici dell’Amam - prosegue la nota – la Prefettura si è soffermata prioritariamente sulla necessità di una più idonea distribuzione di acqua alla cittadinanza, chiedendo alla Protezione civile regionale ed al ministero della Difesa ulteriori dieci autobotti oltre quelle già disponibili. Nel corso dell’incontro sono state ribadite le priorità da tenere presenti nell’ordine della distribuzione, e precisamente: Sicurezza, Sanità, Servizi pubblici essenziali, Carceri, Uffici giudiziari e fasce disagiate della popolazione, senza tralasciare l’esigenza condivisa da tutti di ampliare i punti di distribuzione, coprendo le zone della città meno servite”. Ma il Comune, secondo il prefetto, non si è attivato al meglio per fronteggiare l’emergenza. Al fine di acquisire utili indicazioni sulle situazioni di maggiore criticità, Stefano Trotta ha infine incontrato nella serata anche i presidenti delle Circoscrizioni comunali, con i quali sono state concordate le modalità operative per l’approvvigionamento dei rispettivi territori.

Arrivano le autobotti della Protezione civile. Nelle prossime ore anche l’Esercito
Per quel che concerne l’incremento del numero delle autobotti, la Protezione civile regionale ha comunicato di essersi attivata, in stretto raccordo con la Prefettura, per supportare il Comune di Messina nella definizione di azioni utili al superamento della crisi idrica in atto reperendo autobotti dal sistema regionale di protezione civile per incrementare la dotazione dell'autoparco comunale e provvedendo all’affidamento del servizio di fornitura idrica attraverso una nave-cisterna da 5mila metri cubi. Le autobotti sono state messe a disposizione dai Comuni di Librizzi, Sant’Agata Militello, San Filippo del Mela, Torregrotta, Mascali, San Pietro Clarenza, Santa Venerina, Caltagirone, Scordia e Fiumefreddo, che hanno da subito manifestato la propria disponibilità. La Protezione civile ha inoltre attivamente partecipato con propri tecnici per la definizione del rischio residuo del dissesto che ha interessato il versante attraversato dall’acquedotto nel territorio del comune di Calatabiano. È in corso una riunione anche con i tecnici dall’Amam per valutare gli interventi di ripristino della condotta danneggiata e si stanno seguendo attivamente i lavori di realizzazione di un bypass per la fornitura da fonti alternative. Nelle prossime ore si attende anche l’arrivo delle dotazioni dell’Esercito.

Il sindaco Accorinti: “Serve collaborazione, tutti impegnati al massimo”
“Cari concittadini, mi rivolgo a voi in questo momento così difficile. La città sta affrontando una delle più gravi crisi di approvvigionamento idrico degli ultimi decenni”. Il sindaco spiega in una nota ai messinesi come si stia lavorando in maniera continuativa sia al ripristino della condotta del Fiumefreddo che alla realizzazione di un collegamento che immetta in questa tubatura l’acqua dell’Alcantara, “intervento, questo, che costituirà una soluzione strutturale alla debolezza storica dell’approvvigionamento idrico della città”. Il primo cittadino ricorda come siano attivi i punti di distribuzione di acqua potabile con autobotte presso l’autoparco municipale (via Bonino) e l’ex gasometro (viale Libertà, pressi imbarcaderi privati). I cittadini possono anche rivolgersi alla sede dell’Amam e presso le fontane attive per rifornirsi ancora di acqua potabile, mentre presso la Caserma dei Vigili del Fuoco è disponibile la distribuzione di acqua non potabile. Sono in funzione le autobotti per l’approvvigionamento delle strutture essenziali (sicurezza, sanità). Un messaggio dell’alert system (il sistema di sms per gli allerta meteo) indicherà la localizzazione dei nuovi punti di distribuzione; la disponibilità di autisti Atm garantirà la turnazione necessaria per la continuità dei servizi, che avrà luogo con l’assistenza della Polizia municipale. “Certamente ci sarà bisogno dell’attenta collaborazione di tutti in questo momento delicato per Messina e per i messinesi – sottolinea Accorinti – per il quale stiamo richiedendo alla Regione la dichiarazione di stato di emergenza o di calamità, in considerazione del fatto che il dissesto idrogeologico del territorio circostante ha causato una condizione emergenziale per la città di Messina. Il Comune e le istituzioni tutte stanno profondendo il massimo sforzo per la più rapida soluzione di questa situazione, particolarmente complessa. Ringrazio in particolare la cooperativa Noè che ha reso disponibili 15 bancali di acqua minerale per i soggetti in difficoltà e tutti i cittadini per il grande senso di responsabilità con cui stanno affrontando questa gravissima crisi”.

Più informazioni: crisi idrica messina  


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