Fiume Alcantara in crisi, il Parco avvia la caccia a prelievi d'acqua e allacci abusivi
di Andrea Rifatto | 16/07/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/07/2024 | ATTUALITÀ
904 Lettori unici
Il tratto delle Gole è uno dei pochi dove il fiume scorre
Intensificare i controlli per verificare la regolarità di prelievi, captazioni e derivazioni, che interessino l’alveo o le falde del fiume e che possano incidere sul deflusso ecologico creando pregiudizio per la tutela degli habitat. È la richiesta partita dal Parco fluviale dell’Alcantara e indirizzata all’Ispettorato Forestale di Messina e Catania, inviata per conoscenza anche alle Prefetture dei due capoluoghi, al Dipartimento regionale dell’Ambiente e ai Comuni di Francavilla di Sicilia, Gaggi, Graniti, Malvagna, Motta Camastra, Taormina, Giardini Naxos, Randazzo, Calatabiano, Roccella Valdemone, Mojo Alcantara e Castiglione di Sicilia. Nella lettera, firmata dal commissario straordinario Santi Trovato e dalla direttrice reggente Valentina Tamburino, viene segnalata “la precaria situazione del fiume Alcantara per la carenza di deflusso idrico superficiale causata dalla particolare situazione di siccità che interessa l’intera Sicilia” e si chiede di incrementare le verifiche sul corso d’acqua per scovare eventuali prelievi abusivi utilizzati per l’agricoltura, che provocherebbero una riduzione delle risorse idriche per tutto il territorio tra le due province. Una situazione denunciata già da anni, ma che finora pare non abbia portato a risultati tangibili. Nella valle del’Alcantara la carenza d’acqua sta costringendo al razionamento e in alcuni comuni, come Mojo, Siciliacque in qualità di ente gestore dei pozzi ha già ridotto del 50% la portata per consentire di utilizzare le risorse sia per scopo idropotabile che irriguo; di conseguenza, per poter fronteggiare la situazione, il Consorzio di Bonifica 11 Messina addetto alla distribuzione irrigua sta provvedendo ad effettuare apposite turnazioni dettate dalla disponibilità idrica.
