Fiume Alcantara in secca, Siciliacque si difende: "Non è colpa dei nostri prelievi”
di Redazione | 29/07/2021 | ATTUALITÀ
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Il fiume completamente asciutto in diversi tratti
È continua e costante l'attenzione del Parco Fluviale dell’Alcantara sulla questione del fiume in secca, una problematica che ha colpito il corso d’acqua ormai da un paio di anni. In questi giorni si è tenuto un sopralluogo nei punti cardini del fiume per verificare eventuali anomalie nel sistema di prelievo delle acque e si è tenuto poi un tavolo tecnico al quale hanno partecipato rappresentanti istituzionali del Dipartimento regionale Acque e Rifiuti, del Genio civile di Catania e Messina e dell’Autorità di Bacino, oltre al direttore e ai tecnici del Parco. Durante l'incontro sono state affrontate le complesse interazioni che hanno provocato lo squilibrio ambientale in atto, anche con l’ausilio di cartografie, prendendo in esame i vari aspetti tecnici, sociali ed economici, e si è convenuto sulla necessità di disporre di dati oggettivi, al fine di determinare le misure più idonee, a breve, medio e lungo termine. Non è sfuggito ai rappresentanti delle varie istituzioni di sottolineare che la più importante ragione di tale grave crisi idrica è data dalla carenza di piogge nella stagione, causa della siccità già accusata negli ultimi tre anni. Il rappresentante dell'Autorità di Bacino si è reso disponibile ad elaborare in tempi brevissimi i dati in possesso relativi alla siccità e quindi alle condizioni che stanno determinando la desertificazione, in modo che si possa pervenire a formulare azioni, anche a breve termine, in grado di contrastare il fenomeno. L'attenzione resta molto alta e gli Enti stanno dimostrando di voler lavorare in sinergia, ognuno per le proprie competenze. A breve si terrà quindi un'altra riunione di verifica dalla quale emergeranno le scelte strategiche per contrastare questo fenomeno e tutelare il fiume Alcantara nella sua straordinaria unicità e bellezza. Il presidente del Parco Fluviale, Renato Fichera, ha sottolineato il grande impegno assunto dall’Ente da lui guidato nel controllo a tappeto lungo tutto il fiume dei prelievi che restano in fase di continuo monitoraggio e verifica, da parte del Corpo Forestale, della Polizia metropolitana e dell’Associazione nazionale dei Carabinieri di Gaggi, per appurare eventuali abusi. “Resta l’attuale grande dilemma dei pozzi di prelievo che fiancheggiano l’asta fluviale che, intercettando le falde acquifere sotto terra, asportano il liquido - evidenzia Fichera - ciò dovrebbe trovare soluzione con l’approvazione della riperimetrazione territoriale del Parco, che al momento è in attesa dell’approvazione dell’Assessorato Territorio ed Ambiente”. Intanto Siciliacque smentisce che la causa della secca del fiume siano i prelievi di acqua effettuati per rifornire l’acquedotto Alcantara: “Il sopralluogo effettuato martedì per la verifica degli strumenti di misurazione delle acque provenienti dalla galleria drenante Alcantara ha escluso che la secca di alcune parti del fiume sia addebitabile alle captazioni di Siciliacque - si legge in una nota diffusa oggi - e dai dati raccolti emerge infatti che i prelievi di Siciliacque siano addirittura inferiori del 50% rispetto ai valori previsti in concessione (massimo 520 litri al secondo). Ciò conferma, secondo Siciliacque, che le cause della crisi idrica dell’Alcantara vadano ricercate nella siccità degli ultimi tre anni, nei prelievi abusivi o incontrollati lungo il fiume e nei pozzi vicini, nonché nei nuovi assetti geologici che hanno determinato l'apertura di micro faglie modificando il percorso dell’acqua. Come abbiamo sempre affermato e messo per iscritto in comunicazioni ufficiali – dice Giuseppe Alesso, direttore generale di Siciliacque – le quantità d'acqua che noi captiamo dalla galleria drenante Alcantara, destinate tra l'altro al fabbisogno idropotabile dei comuni della fascia jonica messinese, sono inferiori a quelle previste in concessione. Dobbiamo inoltre sottolineare che i valori stabiliti in concessione sono in ogni caso talmente bassi da non poter minimamente influire sulla portata del fiume, che a regime dovrebbe trasportare 20-30mila litri d'acqua al secondo. La mancanza d'acqua nel fiume, pur non essendo addebitabile ai prelievi di Siciliacque, è comunque un problema che va affrontato in sinergia tra gli enti che a vario titolo hanno competenza oppure operano nel bacino idrico dell’Alcantara – conclude Alesso – Siciliacque, ancora una volta, ribadisce la più ampia disponibilità a fornire tutto il supporto tecnico necessario”.