Fiumedinisi, al Comune gravi irregolarità contabili e bilanci falsati
di Andrea Rifatto | 28/03/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 28/03/2018 | ATTUALITÀ
3418 Lettori unici | Commenti 1
Oggi alle 19 Consiglio sull'argomento
“Gravi irregolarità contabili che destano forte preoccupazione in ordine alla tenuta degli equilibri di bilancio e all’affidabilità dei risultati di amministrazione”. Li ha rilevati la Sezione di controllo della Corte dei conti Sicilia sul rendiconto 2015 e sul bilancio di previsione 2016/2018 del Comune di Fiumedinisi, con una deliberazione emanata nell’udienza del 31 ottobre, depositata l’1 dicembre, a cui non hanno partecipato rappresentanti del Comune né è stata trasmessa alcuna memoria. Si tratta del controllo in ordine ai provvedimenti adottati dall'Ente conseguentemente a una pronuncia del 2016 sul rendiconto 2014, in cui si rappresentavano già delle criticità sui bilanci. Correttivi che dovevano essere stati adottati dal Consiglio comunale il 17 gennaio 2017, con una delibera che la Corte definisce però “solo un formale adempimento”, senza che siano state rimosse le cause delle criticità, in quanto “si è omesso di adottare specifici e vincolanti provvedimenti finalizzati a ricondurre con immediatezza a regolarità la gestione finanziaria del Comune e “l’incongruità e l’inidoneità di gran parte di tali misure trova riscontro nella circostanza che le medesime criticità persistono anche nella gestione finanziaria dell’esercizio successivo, con l’aggravante di un quadro contabile opaco e non rispettoso dei principi contabili”. La Sezione ha proceduto, da un lato, ad accertare per il Comune di Fiumedinisi la regolarità finanziaria del rendiconto 2015 e del bilancio di previsione 2016-2018 e, dall’altro, a valutare l’adozione di idonei provvedimenti correttivi conseguenti alle risultanze della precedente sessione di controllo finanziario. In particolare è emersa l’avvenuta violazione del patto di stabilità dell’esercizio 2015, la sussistenza della condizione di ente strutturalmente deficitario e la presenza di gravi irregolarità contabili in grado di alterare i risultati di amministrazione e gli equilibri di bilancio con riferimento al riaccertamento straordinario dei residui e alla determinazione dei risultati nel rendiconto 2015. L’argomento verrà discusso questa sera alle 19.30 in Consiglio comunale, affinché si adottino le misure correttive così come ordinato dalla Corte dei conti. Misure che dovevano essere adottate enro 60 giorni dalla deliberazione, termine ampiamente scaduto. I magistrati contabili hanno individuato 19 motivi di deferimento in merito a: riaccertamento straordinario dei residui (cancellazione in via definitiva al 1° gennaio 2015 di residui attivi (euro 166.565,45) e passivi (euro 75.946,90) che l’ente avrebbe dovuto considerare in sede di rendiconto finanziario 2014; assenza di accantonamenti per indennità di fine mandato e perdite di società partecipate (Peloritani Spa); necessità di acquisire l’elenco dei residui attivi e passivi cancellati e l’elenco dei residui attivi e passivi reimputati); rendiconto 2015 (ritardo nell’approvazione; mancato rispetto del patto di stabilità interno 2015 con una differenza, tra il saldo finanziario e obiettivo programmatico finale di 286mila euro; criticità sugli equilibri di bilancio); possibile situazione di ente strutturalmente deficitario, atteso che oltre ai quattro parametri certificati dall’ente, dalle risultanze in possesso della Sezione emergerebbe il superamento dei altri due parametri, per un totale di sei su dieci; consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzione pari al 197,58% rispetto alle entrate correnti, oltre la soglia massima prevista dal corrispondente parametro obiettivo (> 150%), per il calcolo del quale l’ente ha considerato 4 milioni di euro di debiti di finanziamento assistiti da contribuzione, senza l’elenco di questi ultimi; debiti fuori bilancio riconosciuti per 93mila euro e debiti fuori bilancio ancora da riconoscere al 31 dicembre 2015 per 30mila euro; bassa capacità di riscossione della Tari; inadempienza degli obblighi di legge in materia di trasparenza e altri rilievi contabili. Il Collegio, in mancanza di deduzioni da parte dell’ente di elementi a chiarimento o anche solo a parziale giustificazione dei numerosi profili di criticità che persistevano a chiusura dell’istruttoria, non ha potuto che confermare tutti i motivi di deferimento. “Gli scostamenti dai principi del D.Lgs. 118/2011 non costituiscono solo un vizio formale dell'esposizione contabile ma possono risultare strumentali ad una manovra elusiva dei principi di equilibrio di bilancio – scrive la Sezione di controllo – e nel caso specifico la violazione dei principi contabili refluisce sulla veridicità dei risultati di amministrazione, denotando una sottostima ed un possibile occultamento del disavanzo”. In particolare sulla cancellazione dei residui attivi e passivi la Corte non ha condiviso la scelta dell’Amministrazione di rinviare al riaccertamento straordinario ciò che poteva essere fatto in sede di riaccertamento ordinario, definendo ciò “un comportamento quantomeno opportunistico, e non corrispondente ai principi contabili e alle regole positive, il trasferimento al futuro di un disavanzo occulto e pregresso (quello sotteso alla conservazione di residui attivi già inesigibili in regime ante-armonizzato) che avrebbe dovuto emergere in sede di consuntivo 2014. L’occultamento anche parziale di disavanzi pregressi, per effetto di una non corretta applicazione dei principi contabili, ed il trasferimento degli stessi a un futuro esercizio, con applicazione di un regime più favorevole, deve reputarsi prassi elusiva delle regole di contabilità pubblica finalizzate alla tutela degli equilibri di bilancio e al divieto di trasferire il carico alle future generazioni”. A questa prima rilevante anomalia si aggiungono le irregolarità contabili registrate sia in occasione del riaccertamento sia ancora in riferimento al rendiconto 2015. “Irregolarità di assoluta gravità essendo tali da determinare risultati di amministrazione non veritieri (sottostima del disavanzo effettivo e generazione di disavanzi occulti) e conseguentemente – evidenzia la Corte dei conti Sicilia – un improprio ampliamento della capacità di spesa dell’ente che mette a repentaglio la governabilità dei conti, oltre ad alterare la rappresentazione degli equilibri di bilancio”. “La complessità della situazione riscontrata evidenzia – conclude la Corte – il permanere di gravi anomalie amministrativo-contabili che, ove non tempestivamente rimosse, sono in grado di alterare la rappresentazione dei risultati di amministrazione e del conseguimento degli equilibri di bilancio, e conseguentemente di generare un’impropria espansione della capacità di spesa, pregiudicando la governabilità dei conti e gli equilibri presenti e futuri del Comune”.