Fiumedinisi, passo in avanti per la costruzione delle difese spondali del torrente
di Andrea Rifatto | 07/01/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 07/01/2019 | ATTUALITÀ
1971 Lettori unici
Il torrente Fiumedinisi
Passo in avanti verso l’avvio delle opere di completamento del ripristino delle difese spondali del torrente Fiumedinisi. L’assessore regionale al Territorio e Ambiente ha infatti firmato il decreto che esclude il progetto dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, così come deciso il 14 novembre dalla Commissione tecnica specialistica per la autorizzazioni ambientali, che aveva ricevuto la documentazione nel luglio 2017 dal Dipartimento regionale Ambiente. Un’opera da 750mila euro finanziata dalla Regione tramite il Patto per il Sud e il cui iter viene seguito dal Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico e dal responsabile unico del procedimento, l’architetto Claudio Crisafulli dirigente dell’Ufficio tecnico comunale. L’area generale di intervento interessa una zona a monte del centro abitato, precisamente il punto in cui la strada provinciale si biforca in prossimità della fiumara oltre il ponte Gialinello per collegare da una parte il paese con la zona residenziale di contrada Misericordia e dall’altra parte con gli insediamenti agricoli rurali, per proseguire fino ai ruderi del castello Belvedere. Un’opera di difesa fondamentale per il paese, che in caso di esondazione improvvisa non ha altro che una protezione d’argine unilaterale, ossia l’alveo antistante l’abitato. L’intervento di completamento va ad accostarsi al margine del letto e andrà a proteggere parte della sponda destra nel punto più critico a rischio esondazione, sotto la caserma dei carabinieri. La tipologia delle opere consiste nella messa in opera di muri di sostegno in cemento armato, rivestiti con pietra locale per attutire l’impatto paesaggistico, per un raccordo omogeneo al viadotto della via di fuga e per un sostegno statico e dinamico al vecchio argine della strada di lungo fiume. Tra il muro e la strada lungofiume, come prescritto dalla Soprintendenza, verranno messi a dimora gli alberi di pioppo.