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Fondi rischio sismico 2012, risorse “sparite” per Messina e provincia
di Andrea Rifatto | 23/01/2015 | ATTUALITÀ
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Santi Trovato, presidente Ordine degli Ingegneri di Messina
Su 2720 richieste di contributo inoltrate dai comuni siciliani ne sono state accolte solo 164. Ma dei finanziamenti nemmeno l’ombra. A sottolinearlo è l’Ordine degli Ingegneri di Messina, che ha nuovamente sollecitato la Regione Siciliana per far sì che si concluda celermente l’iter attuativo dell’Ordinanza 52 del 20 febbraio 2013, emanata del Dipartimento di Protezione civile, che ha stanziato per tutte le regioni italiane 195,6 milioni di euro, relativi all’anno 2012, come contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico. Le somme dovevano servire per gli studi di microzonazione sismica (16 milioni di euro), interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente, demolizione e ricostruzione di edifici ed opere pubbliche d’interesse strategico per finalità di protezione civile (170 milioni), interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati e altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio simico, con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione (8,5 milioni di euro). In provincia di Messina le istanze ammesse erano state 58, così come a Catania, mentre 42 erano risultate quelle accolte nel siracusano, 5 in provincia di Ragusa e una nell’ennese. Ma nonostante le graduatorie con la ripartizione delle risorse dovessero essere rese note già nel febbraio 2014, cioè entro 240 giorni dalla pubblicazione del decreto di finanziamento sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 10 luglio 2013, non si hanno notizie sui tempi di definizione e di completamento delle procedure. E così il presidente dell’Ordine, l’ing. Santi Trovato, e il consigliere delegato, ing. Francesco Triolo, dopo la prima lettera inviata il 22 settembre, hanno nuovamente scritto al Servizio sismico del Dipartimento regionale di Protezione civile, informando anche Governo, Regione, Ars e Comune di Messina, per avere chiarimenti. “Nell’ottobre scorso – spiegano i due ingegneri – la Regione ci informava con una nota che l’assessore con delega alla Protezione civile, Giuseppe Bruno, avrebbe dovuto esprimere parere favorevole sul Piano Programma di realizzazione degli interventi, autorizzando la pubblicazione della graduatoria sulla Gazzetta Ufficiale. Sono passati tre mesi da quella missiva – sottolineano – e a tutto’oggi non si è avuto riscontro di quanto comunicato”. I rappresentanti degli ingegneri messinesi chiedono dunque con immediatezza che gli organi competenti rendano noti i motivi dell’ingiustificato ritardo nella ripartizione dei contributi 2012 per gli interventi di prevenzione del rischio sismico sul territorio, annunciando che informeranno l’autorità giudiziaria per valutare e individuare responsabilità di natura penale per coloro che stanno determinando il ritardo nell’erogazione dei contributi. Nel novembre scorso, intanto, è già stato pubblicato il decreto del Dipartimento di Protezione civile relativo ai fondi per l’anno 2013: in Sicilia sono coinvolti 282 comuni per uno stanziamento totale di 25.960.964,79 euro: riceveranno 2.233.201,27 euro per gli studi di microzonazione, mentre 23.727.763,52 euro sono riservati agli interventi su edifici pubblici e privati. Ma sarebbe bene sapere prima che fine abbiano fatto le risorse per il 2012.