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Il ritorno dei Forconi: "Bloccheremo l'Italia"
di Andrea Rifatto | 05/11/2013 | ATTUALITÀ
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"Siamo giunti alla conclusione che la rivolta è l’unica strada percorribile, non c’è altra alternativa": queste le parole pronunciate da Mariano Ferro, leader dei “Forconi” siciliani, dopo l'incontro tenutosi a Verona tra gruppi e movimenti che si dicono pronti a passare all'azione, dicendo basta alle parole e alle petizioni inascoltate. “Ci siamo ritrovati – racconta Ferro – per far nascere un coordinamento che farà partire la ribellione, la rivolta. Dopo l’esperienza fatta in Sicilia, questa volta la protesta si allargherà a tutto il territorio nazionale, evitando di ricadere in alcuni errori di inesperienza commessi: l’8 dicembre prossimo, alle 22 in punto – spiega il leader dei Forconi – bloccheremo l’Italia, dalla Sicilia fin su a Pordenone”. E già si prevedono forti disagi, ma Ferro non si scompone: "Può darsi che creeremo qualche disagio alla popolazione, ma l’unica arma che abbiamo è il popolo che, come accaduto in Sicilia, è sceso con noi per le strade e ci ha sostenuto. Adesso faremo di più, molto di più. Stiamo organizzando in dettaglio l'azione che porteremo a termine. Ci diranno che non è legale? Beh, quello che sta facendo lo Stato italiano a tutti noi è legale? Qui c’è gente che si uccide, non ce la fa ad andare avanti, gli viene pignorata la casa dopo 50 anni di lavoro, viene massacrata di tasse". Il coordinamento dei movimenti avrà un responsabile che si occuperà di comunicazione. Già oggi, però, le idee sono chiarissime: “Noi contiamo sul sostegno della gente – ribadisce Mariano Ferro – , di chi lavora e produce, studia, della gente comune, di chi non ce la fa più per mille motivi legati alle pretese di questo Stato vergognoso, di questo modello di Europa burocratica. L’8 dicembre sarà solo l’inizio e non si tornerà più indietro”. Ferro: "Diremo le nostre richieste solo quando la politica si metterà in ginocchio" Ecco il coordinamento che sta organizzando la protesta:
"A coloro che l’8 dicembre si presenteranno scortati dalle Forze dell’ordine diremo quali sono le nostre richieste solo quando saranno in ginocchio – afferma il leader dei Forconi –: non iniziamo questa rivolta, perché di rivolta si tratta, per accontentarci di un tozzo di pane. Mancano 35 giorni alla data prescelta, il coordinamento si allargherà anche ad altri soggetti, rigorosamente apartitici, nessuna bandiera di forze politiche o sindacato è ammessa. Questo paese così com’è non va. Adesso, la pazienza è finita, finita”. Nei prossimi giorni saranno resi noti altri dettagli dell'iniziativa.
Mariano Ferro, Presidente de “I Forconi” (Sicilia); Lucio Chiavegato, presidente Life (Veneto); Giorgio Bissoli, Azione rurale Cerea (Verona); Augusto Zaccardelli, Segr. naz. Movimento Autonomo Trasportatori (Frosinone); Umberto Gobbi, NVPP (Non vogliamo più pagare); Paolo Bini, Italia Celtica; Eugenio Rigodanzo, Cobas Latte Veneto; Franco Paoletti, Cobas Latte Pordenone; Danilo Calvani Presidente del CRA Digitale Sociale (Lazio) e delegato a rappresentare il coordinamento nazionale preesistente formato già da alcune decine di gruppi e movimenti, Salvatore Bella, presidente Aitras Ass. Naz. Trasporti (Campobello di Licata AG).