Forza d’Agrò. Affidato il servizio di controllo del depuratore di Scifì
di Andrea Rifatto | 01/06/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/06/2016 | ATTUALITÀ
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I reflui che finiscono nel torrente Agrò
Il Comune di Forza d’Agrò ha affidato nei giorni scorsi il servizio di controllo e verifica del funzionamento del depuratore delle acque reflue della frazione Scifì. La Giunta comunale, preso atto che bisogna intervenire a garanzia e tutela della salute dei cittadini, il 24 maggio ha assegnato al responsabile dell'Area tecnica la somma complessiva di 6mila 039 euro per gli interventi di controllo dell’impianto a servizio dei circa 300 residenti scifiesi e pochi giorni dopo l’arch. Sebastiano Stracuzzi ha affidato il servizio ad uno studio chimico di Messina, che ha presentato un’offerta per un anno. L’affidamento prevede l’esecuzione di 12 analisi mensili delle acque reflue in ingresso e in uscita, due visite mensili di controllo e verifica del funzionamento delle parti elettriche ed elettromeccaniche, la fornitura di prodotti chimici necessari al corretto funzionamento del sistema, la fornitura di ipoclorito di sodio per il periodo giugno-agosto e un espurgo programmato dei fanghi di supero. Sono esclusi dall'offerta gli interventi e gli espurghi straordinari, le eventuali analisi aggiuntive che si dovessero rendere necessarie a seguito di eventi imprevisti e le spese relative alla fornitura di parti elettriche ed elettromeccaniche in avaria. L’importo del servizio è identico a quello stanziato nel corso del 2015 e assegnato allo stesso studio messinese. Intanto nel torrente Agrò continuano gli sversamenti di reflui maleodoranti provenienti dall’impianto di Scifì, ubicato a poca distanza dal percorso ecologico e dalla strada che conduce all’abbazia del SS. Pietro e Paolo d’Agrò. Acque che, secondo quanto autorizzato dalla Regione, dovrebbero essere depurate dopo il trattamento di tipo secondario (rimozione delle sostanze organiche sedimentabili e non sedimentabili contenute nel refluo) effettuato nel presidio di tipo biologico. Gli odori e il colore sembrano però dire tutt’altro: dalla condotta seminascosta appoggiata sulla sponda destra del torrente, infatti, fuoriesce un liquido maleodorante e poco limpido, che scende poi appositamente incanalato verso valle formando laghetti putridi dove è ben visibile materiale sedimentario proveniente dal depuratore. Uno spettacolo poco gradevole per i residenti e i frequentatori del limitrofo percorso ecologico.