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Forza d’Agrò. Popolazione contraria: salta il centro di accoglienza a Scifì
di Andrea Rifatto | 03/03/2016 | ATTUALITÀ
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L'ex scuola elementare di Scifì
Dietrofront dell’Amministrazione comunale di Forza d’Agrò in merito alla realizzazione di un centro di accoglienza per migranti e richiedenti asilo nella frazione Scifì. La Giunta comunale ha infatti deliberato nei giorni scorsi di non approvare il progetto presentato della ditta che si era aggiudicata la gara, avviata il 17 dicembre scorso, per partecipare al bando per la ripartizione delle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo per il biennio 2016/2017 nell’ambito del Progetto Sprar, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Scopo dell’esecutivo del sindaco Fabio Di Cara era quello di accedere alle risorse del Governo per ristrutturare l’ex scuola elementare “Giuseppe Lombardo” della frazione forzese e creare un centro di accoglienza per massimo 25 persone tra richiedenti asilo o rifugiati, struttura dove gli ospiti rimangono per il tempo necessario affinché venga esaminata la loro domanda di protezione internazionale, in modo da contribuire a garantire il livello dei servizi destinati a quanti giungono in Italia irregolarmente con la volontà di chiedere la protezione internazionale o hanno già avuto riconosciuto lo status di perseguitato, rafforzando così la rete territoriale delle strutture a sostegno di quanti hanno la necessità di avere garantiti servizi di accoglienza, tutela ed integrazione. In municipio erano giunte due offerte e ad aggiudicarsi la procedura di gara indetta per individuare i soggetti collaboratori in qualità di partner del Comune era stata la Senis Hospes Società cooperativa sociale con sede legale a Senize (Potenza), che aveva proposto la migliore offerta ottenendo così, il 2 febbraio, l’aggiudicazione provvisoria per la co-progettazione, organizzazione e gestione del centro di accoglienza a Scifì fino al 31 dicembre 2017. La scelta di partecipare al bando e l’individuazione dell’immobile non era stata però ben accolta dai cittadini della frazione, che hanno contestato sin dal primo momento come i locali non fossero adeguati per ospitare i migranti sostenendo che nel territorio comunale vi erano strutture certamente più idonee. L’Amministrazione di Forza d’Agrò, accusata inoltre di non aver mai chiarito le dimensioni e caratteristiche del progetto che aveva in mente e dell’impatto che lo stesso avrebbe avuto sulla comunità, aveva comunque proseguito nell'iter fino alla decisione di fare marcia indietro messa nero su bianco nei giorni scorsi , “preso atto – si legge nella delibera di giunta – delle reazioni che la volontà di partecipare al bando Sprar ha suscitato nella popolazione residente che si è dimostrata contraria a tale iniziativa”, che hanno portato a “non approvare il progetto presentato posto che non è più interesse dell'Ente partecipare al bando”. Il progetto, prima di essere presentato al Governo per l’inserimento della domanda di contributo, doveva infatti essere approvato dalla Giunta. Passaggio che all’unanimità è stato deciso di non fare, considerato che il bando prevedeva esplicitamente la facoltà per l’ente di non presentare alcuna domanda di contributo.